Secondo gli insider, Disney ridurrà il numero di serie live action di Star Wars in uscita sulla piattaforma streaming a partire dal 2025.
Non più di una serie l’anno dal 2025
Dal 2019, anno dell’uscita di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, la saga di George Lucas è assente dal grande schermo.
Fortunatamente per noi fan però non è mai mancata dai nostri schermi: con una media di due serie live-action all’anno su Disney+, i fan della Galassia Lontana Lontana hanno continuato a tenerci impegnati con discussioni accese, ideazione di teorie e ovviamente articoli e live a più non posso.
La strategia streaming di Lucasfilm e Disney negli ultimi anni è stata quella di introdurre nuovi personaggi, pensiamo a The Acolyte o a Skeleton Crew in uscita a Dicembre o di andare ad approfondirne le leggende della galassia, come Obi Wan Kenobi e Boba Fett.
La crisi che sta attraversando Hollywood da oramai qualche anno, una crisi sì strutturale ma anche legata strettamente a Wall Street e alle valutazioni economiche, che ha portato tra le altre cose al ritorno di Iger come CEO di Disney, sta avendo ripercussioni anche sulla produzione di serie tv destinate a Disney+ nei prossimi anni.
Secondo l’insider Daniel Richtman, così come riportato da The Direct, infatti, avremo solamente più una serie live action all’anno, in linea con quella che è la strategia del conglomerato mediatico Disney negli ultimi anni, come già sostanzialmente preannunciato dal CEO prodigo Iger nell’estate 2023: Disney+ ridurrà il budget e costi delle produzioni che hanno già ricevuto un greenlight e ridurrà il numero dei contenuti in produzioni in linea con una generale politica di contenimento costi.
La fine dell’epoca d’oro della serialità starwarsiana.
Con Skeleton Crew e Andor assisteremo quindi il canto del cigno di quella che, volenti o nolenti, per sforzi di investimento e sforzi produttivi si può definire l’epoca dell’oro della serialità starwarsiana ma quando una serie televisiva di 8 episodi arriva a costare quanto un film blockbuster, senza il ritorno che questo ti garantisce, è ora di cambiare strategia, tornando al grande schermo.
Ovviamente le considerazioni di Richtman non sono state confermate ufficialmente da Disney, che potrebbe annunciare nuove produzioni alla Celebration del 2025 ma che tra i costi proibitivi legati alla produzione di prodotti Star Wars e il mancato ritorno di investimento per la maggior parte delle serie (probabilmente tutte tranne Mandalorian) non è più così convinta che il futuro della saga risieda nello streaming.
Il ritorno del cinema
Dopo la sbornia degli ultimi anni, dove si dava il cinema per morto e lo streaming come nuovo imperatore, sembra che invece la settima arte sia il nuovo focus di tutto il marchio Disney, e Star Wars non ne è escluso: nel 2026 vedremo il ritorno della galassia lontana lontana al cinema, con The Mandalorian e Grogu
Disney però vuole successi garantiti e sta puntando su quei prodotti che prevede genereranno il massimo profitto: probabilmente vedremo molta meno sperimentazione e anche una marvelizzazione di Star Wars, che vedrà nelle serie Disney+ come la seconda stagione di Ahsoka un capitolo di quella che è la storia principale raccontata al cinema.
La strada giusta?
Secondo alcuni fan, il cambio di media con cui raccontare le storie della Galassia Lontana Lontana ha danneggiato il brand di Star Wars, svalutandolo, altri invece sostengono che ne abbia arricchito il tessuto narrativo.
Star Wars è il prodotto transmediale (come definito da Jenkins) per antonomasia: è un universo ricchissimo fatto di film, libri, fumetti, videogiochi, serie animate e anche serie televisive in live action.
Personalmente, sebbene capisca le motivazioni economiche dietro questa scelta, mi dispiace che si sia deciso di intraprendere questa strada – che punta verso la creazione di un Filoni/Mando-verse – invece di analizzare e correggere quelle che possono essere state strategie sbagliate intraprese in passato.
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