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The Bad Batch 3 – La recensione del quarto episodio “Un’insolita tattica”

The Bad Batch 3 è tornato e questa settimana ci siamo gustati il quarto episodio della serie. Di seguito trovate le nostre recensioni sull’episodio.

The Bad Batch 3, la nostra recensione del quarto episodio

Prima di lasciarvi alle recensioni, vi ricordiamo che possono contenere spoiler! Inoltre, se come noi state amando questa serie, vi lasciamo anche il link per la guida all’episodio.

Guida al quarto episodio

Rebecca Micol Sergi

Le puntate filler di The Bad Batch possono essere sempre dietro l’angolo, ma non è questo il caso. The Bad Batch 3 prosegue con la sua narrazione che, se nelle prime puntate mirava a presentare la sottomissione allo status quo e ai rigidi schemi imperiali, ora ripresenta la possibilità di una speranza e di un riscatto.

Omega sta crescendo, mantenendo la sua indole a riconoscere il buono nelle persone e a non perdere la speranza in nessuno. E Nala Se, dall’altro capo della Galassia, che spera non venga mai ritrovata e che possa mantenere questa bontà d’animo.

Crosshair e Batcher sono molto più legati di quello che sembrano: entrambi vengono da un passato in cui hanno conosciuto solo la sottomissione e la cieca obbedienza, ora possono decidere loro cosa fare del loro futuro e si scoprono i loro veri colori.

Wrecker e Hunter sono ben lontani dall’essere la batch di un tempo, con l’unico scopo ormai di raccogliere i loro cocci, hanno ritrovato un fratello e hanno una speranza concreta di rivalsa.

E non manca di certo l’Impero, anche qui in qualche modo si può parlare di riscatto: la possibilità di ritrovare Omega e far prevalere, ancora una volta, l’Imperatore.

Come si evolverà The Bad Batch 3? Lo scopriremo, puntata per puntata, dalla prossima settimana!

Alessandro Nunziata

La quarta puntata segue le vicende di Crosshair e Omega, catapultandoci nell’azione e most randoci le vicissitudini dalla rocambolesca fuga dal pianeta imperiale.

Anche se riprendiamo un poco il modus operandi delle vecchie stagioni, ovvero problema da risolvere/missione da compiere che si risolve o chiude nella puntata stessa, trama verticale della puntata che porta di un passo avanti la trama orizzontale.

Nonostante questo schema, a mio avviso un po’ stantio, manteniamo la maturità impostata dalle puntate precedenti come cuore assoluto del tutto.

L’azione è dichiaratamente a servizio dei personaggi e mai il contrario.

Il rapporto tra Omega e Crosshair è il vero cuore della puntata. Un rapporto di fiducia che deve costruirsi man a mano sia per Crosshair abituato a una vita in guerra sia per Omega che, con la sua ingenuità da bambina, aprirà spesso occhi e cuore al nostro combattente ma dovrà anche scontrarsi con la dura realtà che non tutto è rosa e fiori come lei vorrebbe.

Il design e la fotografia rimangono un elemento centrale e di impatto per la riuscita della serie e in questa puntata non smentisce le aspettative. Manteniamo i colori freddi e i toni cupi, lontani da quello a cui Lucasfilm ci aveva abituati con Clone Wars o con Rebels, entrambe caratterizzate da toni caldi, rassicuranti. Anche i protagonisti, solitamente mai veramente in pericolo e mai veramente in difficoltà (rimane comunque una serie fruibile da grandi e soprattutto bambini) qui ritrovano difficoltà e pericolo sia in termini di recitazione, sia in termini di messa in scena: penso non solo all’atterraggio di emergenza a inizio puntata dove ci presenta non solo i nostri protagonisti spaventati dalla situazione, ma anche a tutta la puntata che vede i nostri due “soffrire” continuamente la loro condizione, vengono più volte truffati e fregati, in una parola perdono continuamente.

Questa sequela di situazioni porta sempre più collante tra i due fino al finale spettacolare in termini emotivi, di regia più che di azione.

Questa puntata si presenta come una conferma delle tre precedenti creando non poche aspettative per il futuro a venire.

Fabio Pupin

“A different Approach”, continua a seguire Omega e Crosshair in fuga da Tantiss, a bordo di un cargo irreparabilmente danneggiato. I due si schiantano su un piccolo pianeta, senza mezzi ne risorse. Dovranno procurarseli ed è Omega a scegliere la strategia. Il rapporto tra lei e Crosshair è il tema principale di un episodio che, nonostante il titolo, sembra tornare alla vecchia formula delle precedenti stagioni, con episodi più autoreferenziali, che a seconda dei casi potete chiamare “breather” o addirittura “filler”. Sempre che ancora non vi siate accorti che, salvo qualche rara eccezione nel passato, servono a costruire i personaggi. Come in questo caso. Da una parte Omega, naive e idealista, dall’altra il vecchio clone, cinico e spietato. Le scelte di Omega sembrano pagare fino a che il mondo non le presenta il conto. Crosshair deve decidere se davvero vuole pensare solo a sé stesso o se invece è pronto a dare la vita per uno stupido cane per gli ideali di Omega. Certo non è una sorpresa ma per proseguire finalmente nella fuga, dovranno unire le forze. 

La meta è in un sistema il più lontano possibile dalle grinfie dell’Impero. Ad aspettarli il resto della famiglia, Hunter e Wrecker. La reunion è perfetta e se non avete problemi di udito ci scappa una lacrimuccia, grazie alla splendida musica che la accompagna. L’abbraccio tra i fratelloni e la sorellina, la realizzazione che Omega, nonostante i tentativi, non ha avuto bisogno di essere salvata, la tensione alla vista di Crosshair.

Per me ancora un episodio del tutto promosso.

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