Ecco la nostra recensione per il diciassettesimo capitolo della serie The Mandalorian, The Apostate.
The Mandalorian 3 Chapter 17: The Apostate, ecco la recensione dei redattori Empira
ATTENZIONE! LE RECENSIONI CONTENGONO SPOILER!
Fabio Pupin
Il Mando è tornato e sembra di fretta. In poco più di mezz’ora salva un battesimo di bigotti dall’agguato di uno space-croc, si inventa una missione secondaria con il recupero pezzi per la Grogubuster, duella tra gli asteroidi contro gli scagnozzi del Nemico dell’Igiene e cerca l’aiuto di Bo-Katan (bah-katan, è un po’ scazzata…) per scoprire dove hanno nascosto le docce i Mandaloriani.
Un po’ troppo modalità videogioco per me, o brutta partita di GdR, ma mi rendo conto che sia funzionale a ricucire il mezzo casino di aver dovuto noleggiare il Mando a Rodriguez. Nel mezzo di questi compromessi nella narrazione ci sono tutte le distrazioni utili a volergli comunque bene: l’entrata in scena a bordo della sempre più iconica N-1, la rinascita di Nevarro – la Livigno dell’Orlo Esterno -, i pirati che trasudano piratesca pirataggine, l’eccellente dog-fight, i piccoli scroti ripara-droidi, che giustamente preferiscono non essere strizzati troppo, le quotidiane lezioni di Mandalorianesimo a Grogu. Tutte le giuste gag, i giusti eastern egg, le giuste citazioni, i giusti riferimenti, tutti regali che impacchettati così sono più che graditi.
Fino ovviamente al viaggio nell’iperspazio, un momento letteralmente meraviglioso, dove assistiamo insieme a Grogu all’esordio live-action dei purrgil, in arrivo direttamente da Rebels (quanto continua ad essere fondamentale per lo Star Wars di domani, eh? Eh?). Sui loro tentacoli sono sempre sicuro di volare.
Claudio Rossetti
Mando is Back!!!
Finalmente la tanto attesa (perlomeno da parte mia) terza stagione è approdata su Disney+.
Questo inizio di stagione risulta essere estremamente avventuroso.
Guardandolo si ha proprio la sensazione di vedere due bimbi con le action figures di Star Wars che giocano a creare mille avventure nella loro cameretta. Ed è una sensazione, almeno per me, estremamente positiva.
Prosegue così l’avventura del nostro mandaloriano preferito, con una manciata di feels che ti riportano d’improvviso quella voglia di inserire una action figures nella navicella e farla volare per tutta casa.
Diciamo la verità dopo The Book of Boba Fett (sni per me), Kenobi (un si anche se…) e Andor (serie decisamente sopra ogni più rosea aspettativa) le paure erano lecite circa questa terza stagione. Invece secondo me The Mandalorian si conferma essere la punta di diamante dell’universo televisivo targato Star Wars. Probabilmente ancora presto per dare un giudizio così netto visto che siamo solo all’inizio ma come si dice? Il buongiorno si vede dal mattino e direi che, come inizio mattina, non è niente male.
Sarei comunque un bugiardo se vi dicessi che non mi aspettavo nulla di più. Perché sinceramente speravo in qualcosa in più anche se riconosco che di carne al fuoco ne hanno già messa in questo episodio pilota. Basta pensare alla Bo Katan rassegnata e regale che troviamo nel castello mandaloriano nel suo trono o ai pezzi che Mando dovrà trovare per riparare il suo amico IG o ancora ai pirati in procinto di dargli la caccia e entrare in guerra con Nevarro e il suo ministro Greef Karga. Di roba da sistemare ce n’è un botto.
Insomma, questa è la via ok, ma quale di preciso? Trovare i pezzi di IG? Andare su Mandalore? Convincere Bo Katan ad andare con lui? Salvare Nevarro dai Pirati? Perché di porte ne hanno aperte, ma forse un po’ troppe? Forse una di queste parentesi era giusto chiuderla subito o non aprirla proprio? Non so, probabilmente credevo di aspettarmi un qualcosa di più anche se non saprei bene specificare cosa.
Affascinante vedere il rito di iniziazione al credo mandaloriano e ancora più intrigante il personaggio di The Armorer. Una sorta di sacerdotessa oltre che una fabbricante di armi e armature mandaloriane. Spero veramente che esploreranno questo personaggio in futuro perché secondo me potrebbe rivelarsi davvero fichissimo.
E diciamolo, chi non si è gasato all’arrivo del Mando con la sua N1 a salvare i suoi colleghi da uno spettacolare e terrificante mostro anfibio gigante? Dai ammettiamolo, l’entrata non è stata niente male. E il tema di Mando? Lo adoro!!!
Come poi non citare la scena con IG che è un chiaro omaggio a Terminator? Sequenza super apprezzata. Per non parlare dei piccoli anzellani (specie aliena che abbiamo conoscito con Babu Frik in Ep. IX), simpatici ripara droidi con una mini officina su Nevarro.
La coppia Mando e Grogu è il caso di dirlo che funziona ancora. Forse più Mando che Grogu a questo punto direi. Rimane ancora un velo di mistero attorno alla figura di Grogu che lo rende interessante ma quanto può durare ancora? Secondo me Mando è qualcosa di superiore. Un personaggio che non stanca, che puoi vederlo e rivederlo ma lo rivedrai sempre con passione e entusiasmo cosa che, onestamente, Grogu non mi trasmette.
Questo episodio non fa altro che confermare che Din Djarin è il personaggio più riuscito di questa nuova generazione di Star Wars.
Episodio sicuramente introduttivo, non tanto a livelli di personaggi, quasi tutti volti già noti a noi fan, quanto per la direzione che sembra prenderà questa stagione. Anche se nulla è scritto, però diciamo che sembra abbastanza chiaro che il povero Din Djarin porterà Mandalore alla rinascita.
Per adesso non voglio dare altri giudizi, preferisco arrivare alla fine, ma sicuramente è un iniziò apprezzabile che alza l’asticella dell’aspettative ma che allo stesso tempo promette di soddisfarle tutte.
Marco Puglia
Ammetto che ho dovuto fare un reset mentale e cambiare leggermente prospettiva, prima di approcciarmi alla visione di The Mandalorian. Dopo che la serie Andor mi aveva catturato con la sua intensità, i suoi temi e la profondità della storia raccontata, dovevo tornare alle Guerre Stellari più classiche, con più intrattenimento, ma non per questo meno interessanti e coinvolgenti.
Una volta compiuto questo passo, sono tornato a godermi l’universo del mandaloriano, con l’azione che lo contraddistingue, la pucciosità e la comicità del piccolo Grogu e le atmosfere da space opera.
Questo primo episodio rappresenta una perfetta introduzione per questa nuova stagione e adempie al compito di farci capire fin da subito quali saranno le avventure che Din Djarin dovrà affrontare. Viene definita la classica main quest da gioco di ruolo e una serie di side quest che, in qualche modo, serviranno da supporto alla linea narrativa principale.
Ovviamente si tratta solo dei primi trenta minuti e le cose potrebbero cambiare, ma l’impressione è proprio quella di un prologo per quello che andremo a scoprire.
Vengono introdotti nuovi personaggi come i pirati e il loro capo Gorian Shard al comando di un’astronave di classe Eclipse, i piccoli anzellani, abili riparatori, che avevamo già conosciuto nel film “L’ascesa di Skywalker” nella figura di Babu Frik; nuove creature come i purrgil una sorta di balene che solcano l’iperspazio e che abbiamo già visto nella serie Rebels (trovate sul nostro sito un interessante approfondimento); nuovi luoghi come la rinnovata Nevarro e il castello di Bo Katan; ma troviamo anche vecchie conoscenze come Greef Karga divenuto Alto Magistrato, la stessa Bo Katan, alcuni dei mandaloriani già visti nelle stagioni precedenti, tra cui l’armaiola e Paz Visla, un IG-11 non proprio in forma e ovviamente il piccolo Grogu che rappresenta, per il momento, la linea più leggera della storia.
Ritroviamo anche le atmosfere western, tanto care agli autori della serie e una rinnovata azione che rende l’episodio una montagna russa di avvenimenti, tra momenti di pura esaltazione (lo scontro iniziale con un’enorme creatura anfibia e l’inseguimento tra gli asteroidi), momenti comici (il siparietto tra Greef Karga e Din Djarin mentre gli anzellani cercano di riparare IG-11) e momenti più intensi e di spessore (il dialogo tra il mandaloriano e Bo Katan).
Vorrei anche sottolineare la presenza, in questo episodio, di tantissime citazioni. Non solo relative a Star Wars, ma anche al cinema e alla cultura in generale: da Jurassik Park a Terminator, dai Pirati dei Caraibi a l’immancabile Sergio Leone, dagli zombie alla bibbia.
Un episodio corale che rappresenta a pieno il grande lavoro fatto per questa serie, un episodio assolutamente positivo che apre in modo perfetto questa nuova stagione e ci sussurra che siamo tornati nella casa che ci aveva già accolti in passato e ci suggerisce di sederci comodi e gustarci queste otto settimane di puro divertimento.
Manuel Bettuzzi
The King is back. Incredibile come Mando riesce a riportare tutti quanti d’accordo e soprattutto ci riporti alle vere Guerre Stellari. Questo episodio ha tutto: horror, battaglie spaziali, mostri, sparatorie, western e pirati.
35 minuti di montagna russa targata Star Wars, dove tutto è al suo posto. Un vero e proprio saliscendi di emozioni che non mi stancheranno mai. L’episodio sembra montato appositamente per riportare il grande pubblico a riabbracciare Star Wars dopo le potenziali delusioni di Boba Fett e Obi Wan kenobi. Ci regalano tutto quello che ci era mancato, con musiche davvero azzeccate e studiare per rendere ogni momento ancora più unico. Azzeccata anche la comicità, che non manca e non stride mai, un episodio che dimostra un’intelligenza registica molto alta e una consapevolezza da parte di Lucasfilm e Disney a dir poco incoraggiante.
Note fantasy che si fondono al western, western che poi passa all’horror che poco dopo cede il passo a i veri – secondo me – protagonisti di questa puntata: i Pirati!
Premesso che per me i pirati sono come i dinosauri, li metti dove vuoi e stanno bene, ma qua sono davvero azzeccati. Esteticamente fantastici, carismatici e mi fanno sperare in un futuro dove potranno avere lo spazio che meritano.
Insomma, partenza col super botto. Se le premesse sono queste non posso che attendere con ansia i prossimi mercoledì e dire ad alta voce: BEN TORNATO GUERRE STELLARI.
Rebecca Micol Sergi
Dopo la fine di Andor ci eravamo lasciati con la promessa di farci presto consolare da The Mandalorian 3. Una promessa mantenuta… sono forse tornate le vere Guerre Stellari!?
Dove Andor e Kenobi – in misure diverse – puntano al fanservice, a realtà più crude e povere, a critiche sociopolitiche perfino, The Mandalorian ritorna agli elementi più fantascientifici che stanno al cuore di Star Wars e che, volente o nolente, riescono a mettere d’accordo tutti.
Una puntata che parte subito in quarta con il ritorno dei nostri eroi, diversi viaggi in luoghi sconosciuti o ritrovati, ambientazioni e personaggi degni dello Star Wars nudo e crudo anni 90.
Questa puntata getta solide basi per il prosieguo di questa stagione che si prospetta solo un crescendo di sorprese, con già diverse avventure delineate di fronte al cammino dei nostri eroi. E delle settimane, per i fan, che si prospettano memorabili, con la contemporaneità di The Bad Batch che pure ha sfornato una puntata degna dei migliori momenti di The Clone Wars.
Mai come ora, Star Wars si riconferma un franchise solido, pronto a stupire e che difficilmente verrà messo in ginocchio. Lunga vita a Star Wars, sempre!
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