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The Book of Boba Fett: Capitolo 2 ‘Le tribù di Tatooine’ – Analisi e easter egg dell’episodio

Il 5 gennaio è uscito il Capitolo 2 di The Book of Boba Fett, intitolato ‘Le tribù di Tatooine‘. Nell’articolo vi proponiamo la nostra analisi della puntata e gli easter egg al suo interno.

The Book of Boba Fett – Analisi e easter egg del secondo episodio

Il secondo episodio di The Book of Boba Fett è stato diretto da Steph Green e scritto, come il precedente, da Jon Favreau. Vediamo insieme gli easter egg all’interno della puntata, mentre sul sito potrete recuperare la nostra multirecensione.

Visita al sindaco di Mos Espa

Il secondo episodio di The Book of Boba Fett si apre esattamente come il precedente, ovvero con una ripresa a campo largo del Palazzo di Jabba. Subito dopo vediamo Fennec portare al cospetto di Boba Fett uno degli assalitori vestiti di rosso della scorsa puntata, e qui viene confermato che i banditi fanno parte dell’Ordine del Vento Notturno (Night Wind in originale). Boba e Fennec lo interrogano senza ottenere informazioni utili.

A quel punto lo minacciano di decapitarlo e in seguito Fennec attiva la botola e fa cadere il bandito nella buca del rancor, la stessa in cui Jabba intrappolava Luke in Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi. Il bandito, preso dal panico, rivela che è stato inviato dal Sindaco di Mos Espa, e a quel punto Fennec rivela che non c’era nessun rancor nella caverna.

I due protagonisti si recano quindi a Mos Espa, trascinando il prigioniero (li vediamo passare anche di fronte a 3 Trandoshani), per parlare con questo fantomatico sindaco, di nome Mok Shaiz. Il maggiordomo Twi’lek che abbiamo visto anche nella scorsa puntata prova a farli desistere ma Boba Fett è intenzionato a vederci chiaro in questa situazione e vuole ottenere il rispetto di tutti. Facciamo quindi la conoscenza di Mok Shaiz, un Ithoriano (la presenza di un Ithoriano nella serie era stata rivelata dai leak di qualche mese fa, anche se si era ipotizzato si potesse trattare di Hammerhead).

Anche Mok Shaiz rivela che l’assassino inviato ad uccidere Boba Fett fa parte dell’Ordine del Vento Notturno, e quando Boba chiede se sia proprio il sindaco il mandante, una delle guardie del sindaco spara ed uccide l’assassino. A quel punto Mok Shaiz comincia a parlare (tramite un sintetizzatore vocale) rivelando che l’Ordine di assassini non è autorizzato ad operare fuori dallo Spazio degli Hutt e ringrazia Boba per averlo consegnato, anche se Boba afferma di non essere più un cacciatore di taglie ma accetta il pagamento come se fosse il tributo che gli era dovuto in quanto nuovo Daimyo.

Infine, Shaiz afferma di non avere nessun motivo per eliminare Boba e gli chiede di riflettere bene su chi possa essere il mandante, e gli suggerisce di andare al Rifugio (in inglese The Sanctuary), il locale gestito da Garsa Fwip che abbiamo visto nella puntata precedente.

I gemelli cugini di Jabba

Boba e Fennec si recano quindi al Rifugio di Garsa Fwip (rivediamo Max Rebo e il Bith della scorsa puntata) per ricevere informazioni e la Twi’lek rivela che i Gemelli, provenienti da Nal Hutta e giunti su Tatooine, hanno messo gli occhi su quello che una volta era il “regno” di Jabba. Ad un certo punto cala il silenzio e si cominciano a sentire dei tamburi. I Gemelli sono arrivati in città, trasportati sulla loro lettiga da alcuni poveri schiavi. Boba si para di fronte alla carovana e comincia un acceso dibattito tra il Daimyo e i due Hutt.

I due gemelli, cugini di Jabba, ritengono che dopo la morte di quest’ultimo ora il territorio sia di loro proprietà. Boba si presenta come nuovo Daimyo di Mos Espa. Ci viene mostrato un Wookiee dal pelo nero e con una cicatrice: è Black Krrsantan, ex-gladiatore e ora cacciatore di taglie che abbiamo imparato a conoscere nelle serie a fumetti Darth Vader e Doctor Aphra. Boba e Black Krrsantan hanno anche lavorato assieme come mostrato in Darth Vader (2015) #1. Qui nella serie è interpretato dall’attore ed esperto di effetti speciali pratici Carey Jones.

Boba ripete che ora è lui il padrone poiché ha ucciso Bib Fortuna (che aveva preso il trono dopo la morte di Jabba). I due Hutt si allontanano per evitare spargimenti di sangue (anche se Boba è intenzionato ad eliminarli) e la scena si conclude con Boba Fett e Black Krrsantan che si guardano in modo minaccioso.

La Tosche Station

Questa seconda puntata di The Book of Boba Fett si divide esattamente in due parti, e dopo la prima metà ambientata nel presente ci viene mostrato il prosieguo del flashback della puntata precedente, che si era interrotto con Boba Fett che veniva finalmente accettato dai Tusken. Vediamo Boba allenarsi con il bastone gaderffii (o gaffi), con uno dei Tusken guerrieri che gli insegna come impugnarlo ed utilizzarlo al meglio, mentre altri cacciano alcune prede come i Worrt (comparsi per la prima volta in Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi).

In questa puntata sono presenti alcuni riferimenti cinematografici (altri ne vedremo più avanti): infatti i Tusken vengono dipinti e caratterizzati come i Fremen del celebre romanzo sci-fi Dune di Frank Herbert, e il ruolo di Boba all’interno della tribù è lo stesso di Paul Atreides, con quest’ultimo che adotta le loro usanze e i loro costumi. Tutto questo parallelismo è un cerchio che si chiude, poiché lo stesso Lucas si ispirò al pianeta Arrakis di Dune per la creazione di Tatooine (infatti sono entrambi completamente desertici). Infine qui viene ripresa una caratteristica del Legends (e anch’essa ispirata a Dune) che vedeva Tatooine una volta coperto da un grosso oceano fino all’arrivo della siccità.

Improvvisamente, un treno a levitazione passa nelle vicinanze da cui partono alcuni colpi di blaster che uccidono un Bantha e alcuni Tusken. Nella notte vengono sepolti i caduti vediamo un’inquadratura di Boba mentre sorregge uno dei corpi alla stessa maniera con cui Anakin portava il copro della madre in Episodio II – L’Attacco dei Cloni. Di seguito potete vedere una comparazione dei due frame: il parallelismo è evidente: i colori dei vestiti sono invertiti e anche le due scene si svolgono in due momenti diversi (una di giorno e l’altra di notte):

Ad un certo punto Boba nota alcuni speeder nel deserto e si fa venire un’idea su come fermare il treno. Boba Fett segue quindi gli speeder fino ad arrivare alla Tosche Station (che era stata mostrata anche nei trailer), un avamposto presente in una scena tagliata di Episodio IV – Una Nuova Speranza. Infatti all’interno vediamo i due personaggi che comparivano assieme a Luke nella scena: Camie Marstrap e Laze Loneozner (detto anche Fixer).

I due sono tenuti prigionieri da alcuni banditi della specie Nikto. Questi banditi sono gli stessi che avevamo intravisto nella scorsa puntata: dettaglio curioso, i Nikto indossano alcuni giubbini che ricordano quelli dei biker, e sui giubbini è presente sia un logo che riporta lo scheletro di un rancor, sia una scritta in Aurebesh che recita ‘Tatooine’:

Quando Laze prova a ribellarsi viene colpito dai banditi ma i due vengono messi in salvo da Boba che giunge sul luogo armato di bastone gaffi e fucile Tusken. Dopo essersi sbarazzato dei Nikto, Boba se ne va non prima di aver raggruppato gli speeder per portarli all’accampamento dei Tusken.

L’addestramento dei Tusken e ‘la grande rapina al treno’

Il giorno dopo Boba insegna ai Tusken, in una sequenza comica e buffa, come utilizzare gli speeder in vista dell’assalto al treno che vuole effettuare. Ad un certo punto una sentinella nota il treno arrivare e avvisa l’accampamento. Boba e i Tusken partono quindi per quella che è a tutti gli effetti una “Grande Rapina al Treno” in salsa Star Wars. La rapina al treno è uno dei classici del cinema western (di grande ispirazione anche per Star Wars come ben noto). Il treno è occupato da alcuni Pyke che stanno trasportando la famosa spezia (altro parallelismo tra Dune e Star Wars). La spezia prende il nome di sansanna e viene estratta dalle miniere di Kessel.

Boba e alcuni Tusken riescono ad abbordare il treno. Dopo un combattimento sul tetto del treno, Boba riesce a raggiungere la locomotiva, pilotata da un droide che cerca di dare massimo energia al motore (che somiglia molto a quello degli sgusci) per bruciare i nemici, ma Boba si sbarazza del droide e riesce a sabotare il treno. In questa scena è presente un altro easter egg cinematografico: infatti, quando il treno è stato sabotato e gli altri Tusken si avvicinano per razziarlo, l’inquadratura è la stessa di Lawrence D’Arabia:

Mentre i Tusken saccheggiano il treno delle varie provviste, Boba interroga i Pyke e gli impone di pagare una tassa ogni volta che passeranno di lì. Per la prima volta vediamo il volto di un Pyke dietro la maschera, e il loro design è lo stesso di quello visto in Solo – A Star Wars Story piuttosto che quello visto in The Clone Wars. Infine, Boba consegna a ognuno dei pochi un melone nero (quelli della scorsa puntata contenenti acqua) e gli ordina di dirigersi verso Anchorhead. Questo pedaggio rimarrà nel tempo, come visto nel Capitolo 5 ‘Il Pistolero’ in cui Toro Calican (il cacciatore di taglie inviato ad eliminare Fennec Shand) paga questo pedaggio ai Tusken.

La rinascita di Boba Fett

La sera dopo Boba parla con il capo della tribù dei Tusken il quale spiega che una volta Tatooine era ricoperto dall’oceano ma dopo la siccità le varie tribù si sono separate e alcune sono sopravvissute nascondendosi. Il capo mostra a Boba una lucertola che si infila nel suo naso e lo manda in stato di trance. A quel punto Boba comincia ad avere una visione con alcuni flash del suo passato e della sua infanzia e comincia a vagare per il deserto. Tra queste visioni, si ritrova davanti ad un albero in mezzo ad un oceano (parallelismo del fatto che Boba è nato in un pianeta acquatico come Kamino e ora si ritrova in un pianeta completamente deserto).

Il giorno dopo, Boba ritorna all’accampamento con un ramo, e viene accolto con felicità dai Tusken. la lucertola fuoriesce dal suo naso e torna dal capo. A questo punto Boba Fett è pronto a diventare un Tusken a tutti gli effetti: entra in una tenda dove gli fanno indossare l’ormai famosa tunica nera con cui lo vediamo in The Mandalorian stagione 2, mentre il bastone che ha raccolto nel deserto viene lavorato a mano e poi ricoperto di metallo e cotto in modo da realizzare il bastone gardeffii.

L’angolo dell’accampamento Tusken dove vengono fabbricato i bastoni gardeffii è ripreso pari pari ad uno dei concept di Ralph McQuarrie come potete vedere dall’immagine qua sotto:

Nella notte, Boba mostra il suo bastone gaffi al resto della tribù e, a conclusione della puntata, come rito di iniziazione tutti i Tusken cominciano a ballare intorno al fuoco. Boba è adesso a tutti gli effetti uno di loro.

Di seguito potete recuperare l’ultima puntata della nostra rubrica Series in cui discutiamo sulla serie del momento:

Invece se volete recuperare le recensioni e le analisi degli episodi precedenti di The Book of Boba Fett vi riportiamo i link qui di seguito:

Recensione Capitolo 1Analisi Capitolo 1

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