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Star Wars e il sound design di Ben Burtt

Quando parliamo di Star Wars e più in generale di cinema, la colonna sonora riveste un ruolo fondamentale nella riuscita di un film, in quanto uno dei suoi compiti è quello di guidare le emozioni del pubblico lungo tutta la durata della pellicola. All’interno di questa traccia troviamo anche gli effetti sonori che hanno lo scopo di caratterizzare ed evidenziare momenti particolari e dare un’identità a oggetti e persone.

Il progettista del suono, in inglese sound designer, è la persona che crea (a volte dal nulla, a volte combinando qualcosa di esistente) questi effetti. L’importanza di questa figura è enorme e lo dimostra anche l’esistenza di un premio specifico che viene assegnato durante la notte degli Oscar.

Tra tutti i generi di film, ce ne sono alcuni che beneficiano maggiormente del lavoro di sound design e tra questi sicuramente ci sono il fantasy e la fantascienza.

Ben Burtt l’uomo dietro i suoni di Star Wars

In quasi tutti i film della saga di Star Wars, questo compito è stato svolto, in modo egregio, da Benjamin Burtt detto Ben. Nato nel 1948, si è laureato in fisica all’Allegheny College e già nel 1970 si è distinto nell’ambiente cinematografico per aver vinto il National Student Film Festival con un film di guerra intitolato Yankee Squadron. La sua carriera come progettista del suono inizia pochi anni dopo e già nel 1975 viene ingaggiato da Gary Kurtz per occuparsi dei suoni di Star Wars.

Nel corso degli anni ha lavorato anche ad altre pietre miliari del cinema, come “I predatori dell’arca perduta”, “E.T.”, “Wall-E”, “Super 8”, “Star Trek” e tanti altri, ma sicuramente il sodalizio con Guerre Stellari ci ha regalato alcuni degli effetti sonori più iconici della storia del cinema.

Fin da bambino amava registrare qualsiasi cosa e per questo non si separava mai da un registratore Nagra su cui premeva il tasto rec ogni volta che il suo orecchio percepiva qualcosa di interessante. Secondo un racconto del padre, nei primi anni ’70 la famiglia si trovava tra le colline della Pennsylvania quando Ben si è allontanato per raggiungere una torre radio. Ha preso un sasso e l’ha lanciato contro uno dei cavi di supporto esclamando “Quello è il suono che dovrebbe fare una pistola laser!”. Ovviamente per arrivare al blaster che conosciamo, quella registrazione avrebbe subito varie elaborazioni, ma già allora Ben dimostrava di avere le idee chiare.

Ben Burtt mentre registra quello che diventerà il suono dei blaster

Spade laser

Uno degli effetti più amati dai fan di Star Wars, è quello della spada laser. In questo caso è stato è stato realizzando registrando il ronzio del motore di un proiettore cinematografico e, in modo del tutto accidentale, un altro ronzio, quello del tubo catodico della televisione. Unendo i due suoni è stata creata la base per tutte le spade laser. Riproducendo questo suono e registrandolo di nuovo muovendo il microfono attorno all’altoparlante, sono state create le variazioni che rappresentano i movimenti delle spade e l’effetto che provocano quando colpiscono un oggetto.

Mezzi di trasporto

Parlando di mezzi di traporto viene subito alla mente il caratteristico suono che emette un TIE Fighter in volo. Per realizzarlo, Ben ha registrato il barrito di un elefante ascoltato nel film “The Roots of Heaven” del 1958, l’ha rallentato e poi mixato con il suono di un’auto che avanza su una strada bagnata.

L’effetto che distingue il passaggio di una speeder bike è stato ottenuto registrando contemporaneamente il suono di un aereo P-5 Mustang e di un intercettore P-38 Lockheed, mentre la camminata degli Imperial Walkers è stato creato modificando il colpo di una punzonatrice unito al suono di catene di bicicletta che cadono.

Creazione dei suoni della speeder bike

Linguaggi alieni

Uno dei meriti di Ben Burtt è stato anche quello di creare la parte fonetica dei linguaggi che abbiamo ascoltato provenire da creature e droidi.

La lingua degli Ewok, ad esempio, è nata sovrapponendo e alterando le lingue tibetane, mongole e nepalesi. Successivamente è stato eseguito un accurato lavoro di taglio e modifica per creare dei suoni che sembrassero parole e frasi. È stata data molta attenzione all’emozionalità del suono, non era importante che le parole avessero un senso, ma che trasmettessero quella determinata emozione.

Un curioso aneddoto riguarda il tipico suono gutturale di Chewbacca: durante una visita al Marineland of the Pacific, la piscina dei trichechi era stata prosciugata per la periodica pulizia. Uno di questi animali rimase bloccato sul fondo e gemeva disperato. Ben lo ascoltò e disse: quello è il suono! Successivamente aggiunse anche i versi di orsi, cani e leoni per ottenere il ruggito del nostro Wookie preferito.

Al contrario di Chewbacca, il droide R2D2 non può sfruttare le espressioni facciali per dimostrare il proprio stato d’animo e allo stesso tempo non è dotato di un linguaggio comprensibile come quello di C3PO.  Burtt inizialmente utilizzò alcuni rumori meccanici, ma capì che mancavano di umanità, così decise di provare a miscelare una sua imitazione della voce dei bambini con alcuni suoni elettronici sintetizzati. Artoo quindi divenne per metà macchina e per metà umano.

Ben Burtt mentre lavora a Wall-E

Darth Vader

Ma ancora più delle spade laser, delle astronavi e delle voci aliene, il suono che riporta immediatamente alla mente Star Wars è il respiro di Darth Vader.

Durante una scena, il progettista del suono pensò ai mulini a vento, percepiva il battito del cuore e quando muoveva la testa sentiva i motori girare, ma come era già capitato altre volte, Burtt abbandonò presto questa prima idea per rivolgere l’attenzione ad altro. Un giorno, mentre armeggiava con l’attrezzatura subacquea, rimase colpito dall’effetto del respiro attraverso la valvola, quando si apre e si chiude. Udì un click, un rumore sordo e poi il flusso dell’aria attraverso gli stretti tubi di gomma. Era qualcosa di irreale, freddo e sibilante.

Questo suono entrò di prepotenza tra quelli più iconici del cinema, tanto che nel 2014 la Lucasfilm lo registrò per proteggerne la proprietà intellettuale.

Ben Burtt nella sua cantina

Questi sono solo alcuni degli effetti che Ben Burtt ha realizzato e che hanno contribuito a rendere famosa in tutto il mondo la saga di Star Wars, ma ciò che rende speciali le sue creazioni è il fatto che non sono solo comprimarie all’interno di un film, non sono relegate a sottofondo, ma spesso diventano protagoniste. Ogni volta che si svolge una determinata scena, la nostra mente si aspetta quel determinato suono e mentre le orecchie lo ascoltano, gli occhi lo vedono.

I suoni diventano a loro volta narratori e ci accompagnano durante tutta la pellicola, chiudendo il cerchio dell’opera cinematografica.

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