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Perché Steven Spielberg non ha mai diretto un film di Star Wars? La storia di una Scommessa

Immagina di trovarci all’interno di una galassia lontana lontana, dove le stelle brillano luminose sopra pianeti sconosciuti e spazi sconfinati. Un universo dove, invece di vederci George Lucas dietro la macchina da presa, troviamo il leggendario Steven Spielberg a dirigere uno dei capitoli più iconici di Star Wars. Quasi impensabile, giusto? Eppure, la storia di come i due più grandi cineasti della nostra era si sono incrociati, ma non nel modo che ci aspettavamo, è una delle curiosità più affascinanti nel panorama cinematografico. Ma perché, nonostante la loro lunga amicizia e carriera condivisa, Spielberg non ha mai diretto un film della saga? La risposta affonda le radici in una scommessa milionaria e in un rispetto profondo per la creazione di George Lucas.

La scommessa tra Lucas e Spielberg ha avuto luogo negli anni ’70, quando Star Wars era ancora un’incognita. All’epoca, nessuno avrebbe mai potuto prevedere che quel film avrebbe rivoluzionato il mondo del cinema, diventando uno dei franchise più importanti e influenti di sempre. George Lucas, demoralizzato dai numerosi inconvenienti che stavano affliggendo la produzione, aveva affrontato una serie di difficoltà che lo avevano portato quasi alla disperazione. La sceneggiatura di Star Wars era stata rigettata dalla Universal Pictures per la sua presunta incomprensibilità, eppure Alan Ladd Jr., presidente della 20th Century Fox, aveva creduto nel progetto, decidendo di finanziarlo.

Le riprese si sono svolte in condizioni climatiche difficili tra la Tunisia e gli Elstree Studios di Londra. Il set tunisino, con il suo caldo opprimente, aveva reso il lavoro complicato, e il cast, che includeva tre volti sconosciuti, non sembrava prendere troppo sul serio la storia. Nonostante i ritardi e il budget sforato, Lucas non aveva mai perso la speranza. Quando il primo montaggio incompleto del film venne proiettato ai colleghi e amici, fu Spielberg l’unico a sostenere la visione del suo amico. Il regista di Incontri ravvicinati del terzo tipo vide il potenziale di Star Wars, e quando Lucas si recò sul set del suo film per schiarirsi le idee, nacque una scommessa che avrebbe cambiato le sorti di entrambi.

“Oddio, il tuo film farà molto più successo di Star Wars! Sarà il miglior film di tutti i tempi. Il set è magnifico, stai facendo delle cose pazzesche. Senti: facciamo uno scambio. Io ti do il 2,5 per cento dei guadagni di Star Wars e tu mi dai il 2,5 per cento di quelli di Incontri ravvicinati“. Spielberg, credendo fermamente nel progetto di Lucas, accettò di buon grado la proposta. E così fu che, mentre Incontri ravvicinati ottenne un buon successo, Star Wars divenne il colosso che tutti conosciamo. La scommessa di Spielberg si rivelò vincente, portandogli un guadagno milionario, ma ancora di più, cementò la loro amicizia.

Tuttavia, nonostante il loro legame, la possibilità di vedere Spielberg dietro la macchina da presa per Star Wars non si realizzò mai. Lo stesso Spielberg ha dichiarato di aver provato a dirigere un film della saga qualche anno dopo, ma Lucas rifiutò la sua proposta, e la motivazione era legata a un aspetto molto personale: Star Wars era “il figlio” di George, una creazione che lui aveva plasmato con tanto amore e dedizione. Come lo stesso Spielberg ha spiegato: “Volevo farne uno 15 anni fa, e lui non voleva che lo facessi. Capisco perché: Star Wars è il figlio di George. È la sua industria artigianale e sono le sue impronte digitali.”

In effetti, Lucas vedeva Star Wars come una sua creazione intima, e proteggere la sua visione era una priorità. La paura che Spielberg, con il suo stile distintivo e unico, potesse alterare l’essenza di Star Wars era un ostacolo insormontabile. Nonostante la sua stima per il collega, Lucas preferì mantenere la saga nelle sue mani, per non rischiare di compromettere il legame speciale che aveva con quella galassia lontana lontana.

Anche se Spielberg non ha mai diretto un film di Star Wars, la sua influenza non è mai stata del tutto assente. In effetti, lo stesso Lucas ha consultato Spielberg durante la realizzazione di alcune scene cruciali. Un esempio notevole è la famosa scena dell’Ordine 66 in La Vendetta dei Sith, che porta la firma del contributo creativo di Spielberg. Inoltre, nel corso degli anni, i due registi si sono divertiti a scambiarsi citazioni e riferimenti nei loro rispettivi film, un gesto che ha reso visibile la loro reciproca ammirazione e amicizia.

In definitiva, la decisione di Lucas di non far dirigere a Spielberg un film di Star Wars non è stata una questione di rifiuto della sua bravura, ma piuttosto un atto di protezione nei confronti di qualcosa che per lui era più di una semplice saga cinematografica. Era una creazione personale, qualcosa di troppo prezioso per lasciarlo nelle mani di un altro regista, per quanto talentuoso fosse.

La storia di Spielberg e Star Wars ci ricorda quanto le amicizie possano influenzare le scelte creative, ma anche quanto il rispetto per il lavoro altrui possa determinare le decisioni più difficili. La saga di Star Wars, quindi, rimane un tesoro custodito gelosamente da George Lucas, che ha voluto preservare la sua visione originale, proteggendo la galassia da influenze esterne, anche se si trattava di uno degli amici più fidati del mondo del cinema. Se Spielberg avesse avuto la possibilità di dirigere un capitolo di Star Wars, chissà come sarebbe stato. E tu, che ne pensi? Avresti voluto vedere Spielberg alla regia di un film di Star Wars?

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