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Skeleton Crew: la multirecensione della redazione del finale della prima stagione! [Parte 1]

Skeleton Crew è giunta al suo gran finale – almeno per questa prima stagione! Scopriamo in questa prima parte le impressioni della redazione, attendendo aggiornamenti su una possibile seconda stagione… e attenzione! Restate sintonizzati, a breve uscirà la seconda parte!


Skeleton Crew è una storia per capire i propri figli, ma anche i propri genitori – Roby

La recensione dell'episodio finale della prima stagione di Skeleton Crew

Skeleton Crew season finale, e anche questa ultima serie Star Wars è finita… cioé, è finita, non ho capito se sia realmente finita a dirla tutta perché, di fatto, in senso di struttura finale sembra quasi un cliffhanger… ripeto: quasi.

Gli accadimenti si chiudono come è giusto che sia, ma qualcosa manca. Una scena corale, necessaria a salutare i personaggi, soprattutto in una serie come questa, era abbastanza scontata e invece niente. Un taglio inspiegabile con Wim da solo che guarda una corvetta della Nuova Repubblica arrivare su At-Attin e… fine, titoli di coda…

Detto questo non posso ritenermi deluso, anzi, la storia di Skeleton Crew si conclude come doveva ma senza troppe sorprese. Questo potrebbe risultare deludente sì, ma solo a fronte di aspettative più alte. Diciamo che, come spesso capita, la conoscenza di tutta la lore della saga ti permette di immaginare e supporre molteplici strade narrative che spesso, molto spesso, non sono prese in considerazione dalla produzione del prodotto.

In live ne abbiamo ragionato diverse volte ma non ci siamo inventati nulla, sono tutte possibilità sensate che Skeleton Crew stesso ci ha mostrato, ma che non hanno avuto né seguito e né risposta. Ma fa parte del gioco, sappiamo che sono giochetti che ormai fanno sempre. La fine del pirata Tak Rennod, lo svelarsi di At-Attin e le sue conseguenze, la leggenda dei pianeti nascosti di cui ci parla Kh’ymm, il futuro di tutte le datarie imperiali, il futuro di Jod. Insomma, di risposte non date ce ne sono parecchie ed è per questo, unito al finale così brusco, che la sensazione di qualcosa in arrivo strettamente collegato a questa serie è molto, ma molto forte.

I rumors sul futuro coinvolgimento del cast di Skeleton Crew nel prossimo film di Dave Filoni arrivati a qualche giorni dal finale cominciano ad avere molto senso a questo punto.

Arriviamo al sodo. L’ottava puntata è il perfetto seguito della settima, con le stesse vibes di compressione degli eventi necessaria per sottostare a questi minutaggi sempre troppo scarsi. Molti avvenimenti meritavano più screen time. Il supervisore in primis e la sua frettolosa e poco sensata dipartita – per l’aura costruita attorno a lui – il turbolaser che utilizza Neel per rallentare i pirati e l’immediata fuga dei pirati con l’arrivo della Nuova Repubblica sono tre esempi di come buttare via cose importanti (per il pubblico) che costruisci meticolosamente per una stagione intera.

Ma, nonostante sia partito dai molteplici difetti da me riscontrati, la gestione dei ragazzini e del rapporto con Jod e con i genitori è ancora una volta la spina dorsale della serie e fa talmente centro da non farmi vedere il bicchiere mezzo vuoto. Ho adorato l’idea di mostrare il babbo di Wim come eroico e deciso a tal punto da conquistare il figlio al confronto di un force user, un ipotetico Jedi che si è rivelato corrotto dalla paura e dall’avidità. Molto bello, molto normale e molto educativo in un mondo in cui si ambisce e si pretende sempre di essere dei super eroi.

Per me, prodotto promosso a pieni voti e una storia necessaria per capire i propri figli, ma anche i propri genitori e spero che questo sotto-testo sia comprensibile ai più.

Il finale di Skeleton Crew è ciò che mi aspettavo? – Cristiano

Siamo giunti al termine anche di questo ennesimo viaggio nella galassia lontana lontana; un viaggio che, come ogni recente avventura Star Wars, ci ha fatto esultare, discutere, commuovere, storcere il naso e di nuovo applaudire e divertire.

Non da meno è stata questa ultima puntata che ha generato notevole divisione, discussione e un certo numero di “parole dure” all’interno di Empira e non solo.
Entrando nell’analisi di questo finale, personalmente mi sono posto tre domande alla fine della visione: è il finale che mi aspettavo? Avrei voluto qualcosa di più? Ora che è finita, Skeleton Crew mi mancherà? Tagliando la testa al Wampa la risposta è si a tutte e tre le domande, ma entriamo un po’ nel dettaglio.

Skeleton Crew

Questo è il finale che mi aspettavo perché, come avevo scritto a riguardo delle aspettative nella scorsa recensione, non ritenevo dovesse accadere chissà che cosa di sconvolgente. Skeleton Crew ci ha abituati ad una narrazione piuttosto lineare, semplice, come la facevano una volta direbbe qualcuno; non c’era la necessità oggettiva che arrivasse chissà chi, fin dal terzo episodio ci hanno mostrato che in caso di bisogno i bambini avrebbero potuto rivolgersi a Kyh’mm e alla Nuova Repubblica e così è stato in effetti, i veri buoni sono arrivati e l’ordine ristabilito.

Non c’è stato bisogno del cameo “pesante”, Skeleton Crew ha sempre avuto una sua anima definita ed è stata in grado di arrivare alla fine con le sue gambe, un coinvolgimento dei “soliti noti” galattici avrebbe forse strappato qualche wow, avrebbe creato intrecci tra le storie, ma sarebbe stato anche sinceramente ridondante. Per una serie il cui titolo è Skeleton Crew, il focus narrativo principale è sull’avventura di questo particolare equipaggio, sulla sua formazione come gruppo, e questa storia è stata è portata a termine. Lasciamo un solido gruppo di amici, che sono cambiati profondamente e che con le loro azioni hanno innescato un domino che ha portato all’inevitabile cambiamento di At-Attin stesso.

Parliamo invece dell’altro grande personaggio di questa serie: Jod. Dopo avere toccato con mano gli scintillanti crediti, unico punto di luce in una galassia oscura, dopo essere stato ad un passo dal compimento del suo sogno, a scrivere la propria leggenda tra quelle dei grandi pirati, vicinissimo al successo, Jod vede precipitare il tutto tra fiamme e fragore di metallo mentre la sua via di fuga si schianta al suolo, sotto i colpi dei “buoni”. Osserva il disastro compiersi dalla finestra della torre del supervisore, che doveva essere la cima della sua vittoria, fregato dai ragazzini che a suo modo anche lui ha contribuito a forgiare.

Jod, il force user, per l’ennesima volta sembra dover ricominciare da capo e lo lasciamo così, mentre sorride beffardo al destino avverso che sembra perseguitarlo. Un personaggio sospeso, alla cui storia non vediamo mettere un punto fermo e, per me, va bene così, anche questo mi aspettavo e lo ritengo un punto a favore nella definizione di questo meraviglioso personaggio interpretato dall’eccellente Jude Law. Lo vedremo ancora? Penso di sì, spero di sì, se così non fosse resterà nella memoria dei pirati: Capitan Silvo che ha quasi conquistato il tesoro senza tempo!

Avrei apprezzato qualche scena in più per approfondire e dare più peso e spessore al duplice confronto nella torre del Supervisore e per le strade e i cieli di At-Attin. Dedicare qualche minuto in più alla resa dei conti tra Jod, Fern, Wim e genitori avrebbe dato più spazio magari proprio al completamento del personaggio di Wim, che tra i 4 ragazzini è quello che mi sembra rimasto più “immutato”. Dare più respiro al combattimento tra i pirati e la Nuova Repubblica avrebbe aiutato inoltre aumentare tensione e drammaticità della situazione, risolta forse un po’ troppo facilmente. E infine, il minutaggio insufficiente che porta ad inevitabili rinunce.

Non mi aspettavo invece spiegoni sul destino del soldi della zecca, sul futuro di At-Attin ora che è rivelato, sulla sorte degli altri pianeti gemelli; non li considero apporti utili a questa storia e nemmeno ad altre storie. Ovvio che la curiosità e le domande nascono – lo scopo di un buon racconto è anche quello – ma è davvero necessario avere spiegato proprio tutto? Per la mia personalissima esperienza la risposta è no.

La prima stagione di Skeleton Crew lascia un finale parzialmente aperto, se gli ascolti daranno ragione alla serie e se un po’ di coraggio dovesse farsi vivo dalle parti di Lucasfilm, forse vedremo un seguito; del resto c’è una Onyx Cinder che aspetta solo di essere riparata per nuove avventure, o rubata per una nuova rocambolesca fuga, vero Jod?

Arrivo quindi alla terza e ultima questione, sentirò la mancanza dell’appuntamento settimanale con Skeleton Crew? Assolutamente sì! Mi mancheranno Fern, Wim, KB e Neel il Myykkan cannoniere, hanno conquistato un posto d’onore tra i personaggi della lore galattica, così come se l’è guadagnato alla grandissima Jod Na Nanawood: abbiamo bisogno di “cattivi” così, abbiamo bisogno di pirati. Finalmente una storia tutta nuova, personaggi tutti nuovi, un contesto in gran parte nuovo ad arricchire una Galassia troppo vasta, perché ci si possa limitare alle vicende già raccontate.

Nota di merito a riguardo per i titoli di coda del finale, dove ai racconti mitici sullo storypad di Wim vediamo aggiungersi una nuova pagina, legata proprio all’avventura della Skeleton Crew, ora legittima parte di Star Wars. Mi auguro un seguito, se lo meriterebbe, ma non dovesse arrivare sarò contento ugualmente perché Skeleton Crew si regge da sé!

Skeleton Crew è al livello di ciò che ci si dovrebbe aspettare dalle produzioni Star Wars – Marco

Ultimo capitolo di Skeleton Crew, tanto atteso per vari motivi e temuto per altri. Un episodio finale che potrebbe non essere la fine della storia, ma…

Il grosso problema di questo finale di stagione, in particolare degli ultimi due episodi, è la velocità con cui viene narrato, c’è tutto quello che serve per chiudere quasi tutto quello che era rimasto in sospeso, ma viene raccontato senza nessun approfondimento, tagliando qua e là scene e accadimenti e lasciando lo spettatore un po’ con l’amaro in bocca.

Diverse sotto-trame hanno avuto una conclusione, alcune domande hanno avuto una risposta (come la provenienza del personaggio di Jude Law che avevamo, in realtà, ampiamente ipotizzato), ma anche quest’ultima parte ha sofferto della stessa frettolosità che avevo già imputato al settimo episodio.

Vediamo il supervisore smascherare giustamente Jod, avendo capito che qualcosa non tornava, ma il modo con cui viene eliminato il giga-droide è troppo semplice e poco credibile. Giusta la scelta fatta, ma forse andava descritta in modo migliore. Vediamo arrivare la Nuova Repubblica e sconfiggere i pirati, ma avremmo gradito gustarci uno scontro un po’ più articolato e non assistere alla immediata fuga di quelli che dovevano essere famigerati e crudeli uomini assetati di denaro.

Ma soprattutto, assistiamo a un finale che non è un classico “the end”, rimangono in sospeso troppe cose, come il destino di At-Attin e della sua zecca dopo che la Nuova Repubblica ha scoperto questo immenso tesoro, o una scena di ricongiungimento dei ragazzini con i genitori in seguito alle rocambolesche vicende che hanno portato un completo stravolgimento delle loro vite.

Una mancanza di chiusura che lascia pensare a un ritorno di tutto questo. Non sappiamo in che forma, se una seconda stagione o l’inserimento di queste vicende in un film di prossima uscita, ma non voglio pensare che questo “finale” sia stato casuale.

Infine un pensiero sull’intera stagione: questo Skeleton Crew mi ha divertito, appassionato, regalato momenti di riflessione e momenti più leggeri, personaggi ben scritti e ambientazioni curate, una bella ventata di aria fresca dopo la delusione di The Acolyte. Quindi, al netto della frettolosità dei due ultimi episodi (chissà se un giorno Disney-Lucasfilm ci spiegherà perché era tanto difficile aggiungere una decina di minuti in entrambi), il mio giudizio è assolutamente positivo, dovrebbe rappresentare quel livello minimo sotto cui non andare mai con le produzioni di Star Wars.

Ora ci aspetta la seconda stagione di Andor e non vedo l’ora di premere play sul suo primo episodio.

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