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Ahsoka – La recensione dei primi 5 episodi

Amici delle Vere Guerre Stellari di seguito trovate la nostra recensione dei primi cinque episodi di Ahsoka.

Ahsoka, la recensione dei primi cinque episodi

Prima di procedere però è doveroso dirvi che le recensioni contengono spoiler, quindi se siete tra quelli che non hanno ancora visto la serie fermate… ANDATE SUBITO A VEDERLA!

Rebecca Micol Sergi

Le ultime settimane hanno regalato a molti fan di Star Wars un dono incommensurabile, sorprendente, raro perfino: motivi per ricominciare ad amare la Saga degli Skywalker.

Ovviamente non sarà il nostro caso, ma sappiamo bene quanto il fandom possa essere esigente… e l’unico modo per raggiungere queste aspettative è che le incontri un fan altrettanto esigente.

Dave Filoni ha preso in mano una penna e ha regalato in live action quella magia, ma anche quel duro schiaffo in faccia di vita, guerra, morte e tradimenti, che per anni è stato solo apprezzato da una nicchia grazie alle serie animate.

C’è la novità ma c’è anche la magia che è tanto mancata. Perché The Mandalorian e Andor sono un pezzo del puzzle non solo di qualità, ma assolutamente necessario a completare il sottobosco di una galassia tanto vasta, ma spade laser, un’intera flotta della Repubblica, la Forza, le Guerre dei Cloni… fanno un altro effetto, vero?

Come fa effetto vedere in live action delle vite spezzate, dei bambini gettati senza remore tra gli orrori della guerra, e il Prescelto che compie infine il suo destino.

Non si tratta solo di riportare l’equilibrio nella Forza, ma di mantenerlo. E Anakin questo l’ha imparato, in quanto “tu sei molto di più, perché io sono molto di più di questo”, perché bisogna andare oltre il singolo avvenimento e guardare al quadro più completo.

Come lui non è stato solo Darth Vader, Ahsoka non dovrà rincorrere guerra e vendetta per tutta la sua vita, né tantomeno inseguire fantasmi. La speranza divampa(!) ed è arrivato il momento non soltanto di riprendersi il proprio posto nell’eterna lotta tra il bene, abbracciando il lascito dei propri maestri, ma anche riscoprire un senso di meraviglia e bontà tra nuove galassie e nuovi scenari.

I prossimi passi? Solo altre gioie per i fan della Saga, dove i vari media stanno finalmente raggiungendo una nuova vetta di uniformità senza precedenti.

Che la Forza sia con te, Dave!

Claudio Rossetti

Parlare della serie Ahsoka è davvero molto complesso, esprimere un giudizio o un parere su quello che è questa serie senza farsi prendere dall’emozione è davvero complicato per me.

Con un inizio davvero intrigante che ricorda vagamente una delle avventure di Indiana Jones, mi ha subito conquistato.

Ahsoka è una serie che punta dritto al cuore dei fan di tutti i tipi, da quelli che sono cresciuti con la vecchia trilogia, a quelli che hanno amato Clone Wars, a quelli che adorano la prequel e a i potenziali nuovi fan. Ed è incredibile il rispetto che sta dimostrando per i prodotti del passato, Filoni ha senza dubbio un amore immenso per questa sega, si è dimostrato il degno erede di Lucas.

La storia di Ahsoka riprende un po’ da dove l’avevamo lasciata nella seconda stagione di Mando, alla ricerca del grande ammiraglio Thrawn per evitare che l’ormai distrutto Impero risorga. Ma a ostacolarla troviamo Morgan Elsbeth, la Sorella della Notte, che abbiamo visto sempre insieme ad Ahsoka nella seconda stagione di Mando. Non solo, dovrà scontrarsi con due Jedi caduti (almeno è quello che sappiamo fino ad ora) assoldati da Morgan, Baylan Skoll e Shin Hati.

Tuttavia, Ahsoka non affronterà queste minacce da sola, ritroviamo infatti Sabine Wren e Hera Sybdulla, direttamente da Star Wars: Rebels.

Baylan Skoll è sicuramente il personaggio che mi ha colpito di più, la sua storia tristemente cupa e intrigante mi ha davvero conquistato, personaggio davvero pazzesco e interpretato magistralmente dal compianto Ray Stevenson, scomparso lo scorso 21 Maggio. Sicuramente il personaggio troverà la fine del suo percorso in questa serie, ma spero che abbia una degna conclusione della sua storia e soprattutto mi auguro di vedere qualcosa di più del suo passato e della sua padawan Shin Hati.

Gli episodi usciti fino ad ora sono 5, ma sinceramente non riesco a pensare ad altro che all’ultimo episodio uscito mercoledì scorso. Troppo potente, troppo emotivamente d’impatto per essere messo da parte. Ha totalmente oscurato tutto il resto, almeno dal mio punto di vista, fissando un tassello fondamentale, non solo pe rAhsoka, ma anche per il Jedi Caduto più famoso di tutti, Anakin Skywalker.

Nell’episodio sopracitato vediamo finalmente, la forma finale di Anakin, non è ben chiaro cosa sia stato quel “momento nel tempo”, se il famose Mondo tra i mondi o una qualche dimensione della Forza, ma secondo alcune teorie lette sul web, Anakin, che si presume sia la versione deopo ep. VI, si sarebbe manifestato ad Ahsoka come Forza pura, ovvero come ciò che era destinato ad essere, l’equilibrio fatto persona, in grado di padroneggiare sia il lato oscuro che quello chiaro. Non so se questa sia una teoria accreditata o meno, ma sicuramente è quella a cui voglio credere, il prescelto ha finalmente compiuto il suo destino.

Filoni ha messo in questo episodio, tutta la passione possibile. Personalmente credo che abbia fatto un lavoro pazzesco. Premettendo che non sono un critico cinematografico, giudico solo per quello che mi piace e riesce a colpirmi in tutti i sensi, mi sento di dire che in questo episodio era tutto perfetto, musiche, scenografie, dialoghi, ambientazioni. Per quanto mi riguarda mi è entrato davvero dentro.

In definitiva mi sento di affermare che la serie Ahsoka è probabilmente, la serie che tutti noi stavamo aspettando, incarna Star Wars secondo me al meglio, rievocando lo spirito delle vecchie Guerre Stellari, insieme a The Mandalorian, si sta mettendo sulle spalle la rinascita di Star Wars in tutta la sua bellezza. Presenta, sicuramente, anche qualche difetto ma onestamente sono quelle cose che si perdono un po’ quando si ha un prodotto come Ahsoka.

Mi scuso se ho detto poco e nulla dei precedenti episodi, ma onestamente non ho un pensiero lucido, riesco solo a focalizzarmi su quello che ho visto nell’ultima puntata. Credo che questa sia anche po’ la forza di una serie fatta bene, colpirti talmente tanto da non riuscire a farti pensare ad altro. Di Fatto sono fermo a quella frase che Anakin dice ad Ahsoka prima di lasciarla: “Hai ancora speranza.”

Una frase che racchiude un po’ lo stato d’animo di tutti noi fan per questa saga, la speranza.

Nicola Cancellara

Star Wars: Ahsoka è una serie incredibile. Lo è in senso letterale: nessuno di noi infatti si aspettava di vedere ciò che abbiamo visto negli episodi usciti finora, senza contare che ne mancano ancora ben tre al termine della prima stagione. Con questo prodotto Dave Filoni sta indelebilmente marchiando il suo nome sul franchise, ancor più che in passato, portando in live action situazioni e personaggi nati nelle serie animate o nel Legends e che qui, vista la natura della serie, sono più incisivi che mai. Sia chiaro, non è una serie perfetta: le sbavature ci sono, prima tra tutte la caratterizzazione di una Nuova Repubblica che sì, certamente è fallimentare come la storia ci insegna, ma che qui è oggettivamente dipinta come un insieme di politicanti ciechi senza consapevolezza del passato ribelle. Letteralmente, sembra stia facendo di tutto per collassare su se stessa: ignorare l’evidenza dei fatti, dei pericoli imminenti, è sì funzionale all’incedere degli eventi dei protagonisti, ma il modo in cui ciò è mostrato a schermo fa crollare la sospensione dell’incredulità, che invece è condizione necessaria e sufficiente alla coerenza narrativa di un prodotto, sia questo un romanzo, una serie tv, un film o un videogame. Se non altro, ciò esaurisce gli aspetti che non mi convincono: per il resto so di aver davanti un prodotto scritto con il cuore, con una cura e un rispetto per i personaggi che ho visto troppo poco nel passato di Star Wars, fatta eccezione per le dette serie animate, per Andor, e per la seconda stagione di Mando. Mi rende felice sapere di non essere l’unico a pensarla così: Ahsoka ha riacceso l’interesse dei fan per il franchise, ci sta tenendo svegli a notte fonda a fare refresh sul browser per vedere ciascun episodio appena uscito, ci sta facendo porre domande, avanzare teorie sul futuro, chiacchierandone tutti insieme, cosa che (personalmente) non mi accadeva dai tempi di Mando 2. E ciò mi da “speranza”, perché questo brand, a differenza di quanto molti pensano, è vivo e vegeto e ha ancora moltissimo da raccontare. Non dimentichiamo che proprio questi primi cinque episodi ci stanno portando a un punto di svolta epocale nell’intera storia di Star Wars: la scoperta di una nuova galassia, dove potenzialmente c’è carta bianca per tutto, per nuovi personaggi, nuovi modi di interpretare la Forza, magari persino i tanto attesi collegamenti al Legends che, mi rendo conto, sarebbero stati “ingombranti” in altri contesti. Insomma, non ho bisogno di attendere la fine della serie per affermare con certezza che Dave Filoni si è (ancora una volta) guadagnato la mia fiducia da fan, e fosse per me affiderei a lui praticamente ogni prodotto ambientato nella galassia (o dovremmo dire galassie?) lontana lontana. Ahsoka Tano, poi, è in assoluto il mio personaggio preferito di Star Wars da prima che diventasse mainstream, e ho temuto che venisse rovinato, in qualche modo trattato male, paura più che lecita nel momento in cui si tiene concretamente a qualcosa. Ad oggi affermo con orgoglio che questo rischio non c’è, per cui avanti tutta verso un finale di stagione che dovrà dare ancor più di quello che la serie ha dato finora. Ne riparleremo! 

Fabio Pupin

Dave Filoni è l’Erede. Il Padawan diventato Maestro.

Lo sapevamo già, ma serviva ribadirlo per chi è salito solo con “Ahsoka” sul treno dei vincitori. Filoni sa, Filoni capisce, Filoni è uno di noi.

Dopo cinque episodi della serie dedicata alla nostra Togruta preferita, non so voi, ma io sono finalmente tranquillo, rassicurato dall’evidenza che Dave si sta prendendo cura di Ahsoka con l’amore che merita. Ce la ricordiamo alle sue prime apparizioni come Snips, ma ogni tanto dimentichiamo che si è trovata coinvolta in tutte le guerre della galassia fin da bambina, che tutti i suoi amici sono morti o l’hanno abbandonata o sono stati abbandonati. Un personaggio in qualche modo perso, che vaga senza pace. E ora sappiamo che l’idea mai nascosta di Dave di tramutare Ahsoka in un Gandalf starwarsiano – ne ha più volte apertamente parlato – si sta concretizzando.

Grazie Dave, sappiamo che la tratterai bene.

Come sta trattando bene l’intera saga. La riempie di citazionismo cinematografico e c’è spazio per tutto e tutti, da Star Trek all’immancabile Kurosawa. C’è ovviamente una continua rima con la saga stessa. “Ovviamente” non perché succeda sempre, ma perché succede sempre se c’è Dave. C’è tutto il tempo che serve per le vecchie conoscenze, tutte, senza alcuna eccezione, splendide, a cominciare da una Sabine che regala e continuerà a regalare. Ci sono i nuovi personaggi, che come tutti i nuovi personaggi starwarsiani quando sono scritti bene c’è Dave, ti fanno venire un’irresistibile voglia di saperne di più. Il duo Baylan e Shin su tutti, due figure dal fascino potentissimo, ma non dimentichiamo Jacen, in quella perla di scena sulla scogliera.

C’è però un problema ancora irrisolto, manco a dirlo, che purtroppo non può che preoccuparmi: se Dave è l’Erede di George, non è e non sarà mai l’Erede dell’Impero. George Lucas, nel bene e nel male, era a capo del suo impero. Dave no. E di mezzo, in questo momento, rischia di finirci Thrawn. Il rischio è che un personaggio come Thrawn, con all’orizzonte il muro a cazzo di cane della trilogia sequel, si riduca a parentesi tra Palpatine e “somehow Palpatine returned”. La sequel è lì e ci rimarrà. I tentativi di farcela digerire avvicinandola pian piano, seppure lodevoli, semplicemente non stanno funzionando. Non sono nemmeno del tutto sicuro che Filoni abbia colto tutto il potenziale che Thrawn può offrire, perché a onor del vero il suo Thrawn in Rebels era poco più di un sofisticato villain, una semplificazione del personaggio letterario di Timothy Zahn. Thrawn, con tutta la lore extragalattica di Ascendenza e Grysk che si porta dietro, sminuito a nemesi secondaria da liquidare in una serie TV, sarebbe l’ennesima ferita che dovremo subire per colpa della sequel. Chiaro, Filoni sa, Filoni capisce, Filoni è uno di noi e quindi confidiamo nel miracolo che solo lui può regalarci negli ultimi episodi di questa prima stagione.

Manuel Bettuzzi

Come se mancassero conferme, Dave Filoni si dimostra ancora una volta il VERO CREATORE delle VERE GUERRE STELLARI. Avrei voluto scrivere NUOVE GUERRE STELLARI, ma in realtà Dave ci regala emozioni, storie e personaggi incredibili da lunghi anni. 

Sono estremamente felice che i fan, internet e tutto il mondo stia conoscendo l’uomo che ha reso grande questa saga quanto il suo creato, George Lucas. 

Ahsoka è un prodotto davvero ben fatto. Sicuramente non privo di difetti, ma sicuramente si possono contare sulle dita di una mano. Ci tengo a specificare che quando parlo di difetti, ai miei occhi sono piccolezze o necessità di narrazione, che non hanno minimamente influito sulla visione e il completo godimento di questa serie incredibile. 

Con Ahsoka abbiamo una serie pienamente orizzontale, una trama e una storia che si sviluppano con i loro tempi lungo le puntate, passando per gli innumerevoli personaggi incredibili della serie; alcuni nuovi, altri invece già conosciuti. 

La cura, la grazia, l’eleganza con cui Dave crea storie e personaggi è inimitabile, ogni singolo personaggio ha uno scopo e un ruolo nella storia. La caratterizzazione è unica e la scelta degli attori magistrale. Ci troviamo davanti ad un’epica rara, che fa impallidire moltissimi prodotti del grande schermo e moltissimi degli altri prodotti usciti in questi anni (non solo Star Wars). 

Il tutto viene contornato da un comportando tecnico INCREDIBILE, con effetti visivi, costumi e coreografie degne di un Blockbuster a tripla A. Navi spaziali, combattimenti, spade laser e tutto quello che abbiamo sempre amato sono in armonia completa con la storia e il loro realismo e credibilità non è mai stata così alta. Insomma, un vero orgasmo visivo. 

Come non citare le musiche… WOW. Tutte uniche, inimitabili e gestite a regola d’arte. Pelle d’oca garantita a ogni scena importante. Insomma Ahsoka si potrebbe definire un’orchestra, diretta da un grande Direttore, che fa suonare tutti i comparti con un’armonia unica e inimitabile che solo chi ha potuto godere di The Clone Wars e Rebels può comprendere. 

Le cose da dire su queste cinque puntata di Ahsoka sono tantissime, ma credo che cadrò nello scontato e mi concentrerò a parlare DELLA PUNTATA. 

La quinta puntata di questa serie non è semplice fan service, non è scontata, non è Anakin Skywalker… è Star Wars. Star Wars visto dagli occhi di chi lo conosce davvero, di conosce i fan e sa che meritano puntate come questa. Per noi fan queste puntate sono rare, inutile nasconderlo e forse è meglio così. Fanno parte di una cerchia ristretta di prodotti che sono un sogno per tutti quelli che hanno seguito Star Wars da sempre, quelle scene con credevi non sarebbero mai arrivate. 

Si può lodare ogni singolo frame, nota, frase, movimento e costume di questo episodio. È incredibilmente tutto al suo posto, tutto funziona insieme e ci regala un’emozione indimenticabile. 

Nessuno fermi mai l’uomo col Cappello, vai avanti tutta Dave, alza il tuo cappello e portaci lontano a volare tra le stelle con te. Le stelle delle VERE GUERRE STELLARI.

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