Nell’era del glam rock, un’icona della musica si erge a segnare intere generazioni. Milioni di dischi venduti, palchi gremiti di spettatori e poche note per riconoscere esattamente di quale brano si tratti: stiamo parlando del compositore e Maestro John Williams, a cui Disney Plus ha dedicato un documentario, Con le musiche di John Williams, dal 1° novembre su Disney Plus.
Con le musiche di John Williams: la storia dietro il Maestro
La notorietà è arrivata con il lungo sodalizio insieme a Steven Spielberg e George Lucas, ma la storia di John Williams ha radici più profonde. Nasce nello Stato di New York nel 1932 e la sua è una famiglia di artisti: il padre è un batterista jazz, ed anche i suoi fratelli seguiranno le orme musicali, arrivando anche a collaborare insieme. L’arte continuerà a seguirlo anche all’interno delle sue nuova mura domestiche: sposerà infatti l’attrice Barbara Ruick nel 1956 e il loro figlio, Joseph Williams, è attualmente il cantante dei Toto!
John Williams inizierà la sua carriera affiancando il padre in una manciata di spettacoli locali, per poi incidere alcuni dischi e contemporaneamente servire la Marina Americana, arrivando ad arrangiare diversi pezzi anche lì.
Negli anni ’50 inizierà a comporre brani per sceneggiati televisivi e cinematografici: qui colpisce come molti motivetti composti dal Maestro non siano riconosciuti solo da Star Wars in poi, ma anche nel passato. Chi, per esempio, conosceva If I Were a Rich Man, diventata più conosciuta e ripetuta nel suo rifacimento If I Was A Rich Girl negli anni 2000?
La vita non ha purtroppo riservato solo soddisfazioni. Proprio alla vigilia del suo successo planetario con Lo Squalo, perderà la moglie per un improvviso malore. Lui stesso afferma che i riconoscimenti successivi siano stati proprio un segnale mandato da lei.
E poi, la storia che tutti conosciamo: Star Wars, Indiana Jones, Lo Squalo, Schindler’s List, Superman, una carriera ancora in corso, cinquantaquattro nomination agli Oscar – che lo rendono la seconda persona più nominata nella storia – e vincitore, tra gli altri, di ben 26 Grammy Awards.
L’impatto e l’eredità di John Williams
L’ascesa di John Williams nell’Olimpo della musica arriva in un momento storico molto particolare. Sono gli anni ’70, l’apice della cultura rock in tutti i suoi generi, dall’hard al metal, passando per etichette molto specifiche come il brit rock. In America, le contraddizioni legate al suo tessuto socio-culturale, nonché le scelte di politica – e conflitti – all’estero sollevano veri e propri movimenti di protesta, che passano per le generazioni più giovani e di cui proprio la musica rock si fa promotrice.
Erano gli anni di The Wall dei Pink Floyd, che esplora l’alienazione sociale, e Fortunate Son dei Creedence Clearwater Revival, che tratta le disparità sociali dall’America al Vietnam. E al cinema, la musica prosegue nel suo percorso di atmosfera e sfondo di un film, ben lontano dal clima fuori dalle sale.
In questo scenario, il percorso di John Williams è più unico che raro. La sua musica orchestrale fornisce carattere alla narrazione ed è un caposaldo della pellicola. Arpe e violini utilizzate nei film d’avventura riescono a toccare le corde interne di una persona amante dei Led Zeppelin, rendendosi immediatamente riconoscibili al grande pubblico al pari di un titolo o della silhouette di un personaggio. Ed anche la natura stessa di un film, d’avventura o di fantascienza che sia, non cozza con la musica più orchestrale ed anzi, si scopre un connubio tanto improbabile quanto vincente che lega i due mondi e li sancisce all’immortalità.
Un lavoro che non è solo un lavoro, ma che continua a essere portato avanti perché trainato da una passione e da una ragione di vita anche ai giorni nostri, a 94 anni. Una passione che genera passione, al pubblico e a generazioni di fan, grandi e piccini, che nella vita di tutti i giorni fischietteranno un motivetto senza pensarci troppo su, o si emozioneranno alla visione di un film come la prima volta, tanti anni prima.
La musica è sufficiente per una vita, ma una vita non è sufficiente per la musica.
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