Riflessioni, sfoghi e aspettative dell’attrice inglese in vista del suo ritorno nella Galassia lontana lontana.
Daisy Ridley è tornata a parlare negli ultimi giorni della saga di Star Wars in diverse interviste, tra cui quella rilasciata a Inverse e al podcast “Happy Sad Confused” di Josh Horowitz, per promuovere il suo ultimo film “Sometimes I Think About Dying“, rivelando il suo punto di vista sull’esperienza nei panni di Rey e sulla storia stessa.
Sono trascorsi quasi dieci anni dall’esordio dell’attrice inglese in Star Wars: Il Risveglio della Forza e Ridley si è trovata a riflettere sulla sua esperienza, anche in vista del suo ritorno sul grande schermo nel 2026 (si spera).
Il passaggio da ventenne semi-sconosciuta, con qualche piccolo ruolo televisivo all’attivo e un lavoro da cameriera a quello di protagonista del nuovo capitolo di una delle saghe più importanti della storia del cinema, ha portato Ridley a doversi confrontare con una fama a cui non era abituata e a gestire il rapporto con una delle fan base tra le più passionali, con la paura di aver rovinato Star Wars e un senso di isolamento e ansia crescente che l’ha portata ad avere dei veri e propri buchi nello stomaco.
Star Wars è una religione – parola di J.J. Abrams
Daisy ha rivelato che J.J. Abrams, regista di episodio VII e IX, le aveva sin da subito chiarito le aspettative: per molti fan Star Wars non sono solo dei film ma una vera e propria religione, qualcosa che non è spesso facilmente comprensibile per i “profani”.
“Understand the scale, this is not a role in a movie. This is a religion for people. It changes things on a level that is inconceivable.”
J.J. Abrams
La risposta del pubblico nei confronti della sequel, come sa chiunque non abbia trascorso gli ultimi dieci anni in una caverna insieme a Obi Wan Kenobi, non è stata uniforme e di certo non è stata completamente entusiasta: Ridley ha ricordato infatti che sia Gli Ultimi Jedi sia L’Ascesa di Skywalker sono stati molto divisivi per il fandom, nonostante questo non abbia influito sulla sua opinione personale, legata anche al suo affetto per colleghi e amici.
È poi interessante notare come l’interprete di Rey abbia deciso di accettare il ritorno nella Galassia lontana lontana anche grazie al cambiamento che ha riscontrato nel clima e nelle reazioni dei fan nei confronti della trilogia sequel, forse creando un parallelismo con la prequel che è stata finalmente rivalutata e apprezzata maggiormente negli ultimi anni.
Ridley su “Rey chi?” e il bacio con Ben Solo
Inoltre Daisy Ridley ha anche toccato alcuni dei punti più discussi negli ultimi anni, specie su X (Twitter) e Reddit, da parte dei fan:
Rey Nessuno vs Rey Palpatine – Skywalker: l’attrice inglese è stata molto bilanciata da questo punto di vista, ammettendo di non avere una preferenza personale ma di poter comprendere entrambe le versioni, quella con una Rey che diventa l’eroina della storia nonostante sia imparentata con la persona peggiore della galassia e quella della persona che viene dal nulla assoluto (l’orfana di Jakku) ma che possiede comunque la natura eroica in sé.
Il famoso bacio con Ben Solo in episodio IX: Ridley ha definito il bacio ‘meritato’ e giusto, intenzionale e con la volontà di essere un addio (o un arrivederci?), anche al collega Adam Driver che ha concluso con questa scena le sue riprese e il suo ruolo come Kylo Ren. Sebbene il finale sia stato, anche per ammissione dello stesso Abrams, dibattuto a lungo per Daisy questa scelta è stata soddisfacente.
Fonti: https://variety.com/2024/film/news/daisy-ridley-star-wars-backlash-upsetting-rey-kylo-kiss-earned-1235890401/ – https://www.inverse.com/entertainment/daisy-ridley-interview-star-wars-sometimes-i-think-about-dying
Podcast:https://www.youtube.com/watch?v=h06b_eY_-es
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