Ecco un estratto della recensione fatta da Gabriele Nola di Badtaste.
E’ noto che George Lucas intende spremere fino all’ultimo centesimo dalla sua più grande trovata e la dimensionalizzazione del primo dei film (e, se tutto andrà bene, dei successivi cinque) rientra in questa idea di sfruttamento. Tuttavia non si può non sottolineare come sia stato fatto un lavoro di prima classe. Da subito tutto è estremamente profondo, i piani sono parecchi, gli oggetti tutti dispositi a livelli diversi (anche quando sono solo di poco più profondi). Non c’è nessun elemento che fuoriesce (grazie al cielo) ed è invece stato fatto un lavoro di concetto sul posizionamento delle astronavi nello spazio (tutte sensibilmente dislocate a profondità diverse), cosa part
icolarmente impressionante perchè solitamente in mancanza di punti di riferimento forti si tende a non percepire il 3D cinematografico.
Niente sperimentazioni tridimensionali e niente cambi sostanziali, solo aggiustatine digitali, la più grande delle quali è lo Yoda in CGI, rimasterizzazione e correzione di errori. Sostanzialmente Lucas è stato conservatore e ha lasciato com’è il peggior episodio della saga. Dei tanti ritocchi sostanziali che negli anni hanno cambiato il tono e qualche elemento della trilogia classica qui non c’è ombra, Episodio I, bene o male, è quello che è andato nei cinema 13 anni fa. Solo dotato di una profondità allo stato dell’arte. Si vede che ce l’ha veramente con i fan.