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La mappatura della galassia – Prima parte

Una piccola galassia

Fin dall’uscita dei film della trilogia originale e poi ancora più con l’inizio dell’Universo Espanso, i fan di Star Wars hanno cercato di rendere visibile la mappa della galassia lontana lontana.

Nei primi romanzi non c’erano molto nuovi luoghi, ma con l’arrivo dei giochi di ruolo i nuovi mondi si sono moltiplicati, insieme alle rotte commerciali e a regioni sempre più ampie della galassia.

Per almeno vent’anni l’idea di avere una mappa completa è stata solo un sogno, ci si affidava ad alcune cartine parziali pubblicate nei giochi di ruolo. West End Games ad esempio pubblicava diverse mappe specifiche di settori della galassia e i giocatori vennero piano piano introdotti a luoghi come il settore Elrood (Planets of the Galaxy), il settore Brak (Flashpoint! Brak Sector), il settore Kathol (DarkStryder Campaign) e il settore Tapani con la rotta commerciale Rimma (Lord of the Expanse).

Nuove rotte commerciali

La prima mappa ufficiale venne pubblicata nel 1998 con il rilascio di Behind the Magic, una enciclopedia digitale distribuita su CD che comprendeva informazioni su quasi ogni argomenti relativo a Star Wars, compresa una mappa galattica dove sono stati inclusi i pianeti più importanti dei film e dell’Universo Espanso.

La mappa era organizzata in anelli concentrici che indicavano le diverse regioni, dal nucleo fino all’orlo esterno. C’era anche la posizione di Naboo, pianeta che sarebbe stato conosciuto da lì a poco nel nuovo film La Minaccia Fantasma.

La prima mappatura

Un anno più tardi, nel 1999, Del Rey iniziava un nuovo ciclo di libri della serie New Jedi Order con il primo volume chiamato Vector Prime. In ognuno di questi romanzi veniva inclusa una mappa con una proiezione isometrica della galassia, compresi i bracci a spirale e la zona conosciuta come Unknown Regions. Erano rappresentati i pianeti dei film e quelli presenti nella nuova serie, compreso il corridoio di invasione Yuuzhan Vong.

Con il rilascio di Inside the Worlds of Episode I, in ottobre del 2000, la rappresentazione della mappa galattica torna ad uno schema con cerchi concentrici, includendo questa volta i nuovi mondi introdotti con i libri legati a Episode I. I libri successivi sfruttarono questa rappresentazione della mappa, ma altre pubblicazioni continuarono a prendere spunto da quanto realizzato per Vector Prime. Una ulteriore mappa apparsa con Star Wars Gamer #5 aggiungeva altri dettagli e piccoli pianeti.

Una seconda mappatura

Il successo del concetto introdotto da Gamer fu talmente evidente che venne adottato dalla prima edizione di The Official Star Wars Fact Files in cui si nota l’adozione di uno sfondo realistico della galassia di Star Wars al posto delle semplici linee di contorno delle regioni galattiche.

Il primo numero, nel dicembre del 2001, venne pubblicato con un grande poster che mostrava la timeline dell’universo di Star Wars su un lato e la mappa della galassia sull’altro. Col susseguirsi delle uscite, la mappa divenne sempre più grande con l’aggiunta di nuovi pianeti e nuove sezioni. L’orlo esterno è stato inserito nel numero 56 e nel penultimo numero, il 139, è stata inclusa la mappa della Guerra dei Cloni.

Tutte le mappe successive hanno ripreso lo stesso stile visto su Vector Prime e Fact Files che, di fatto, è diventato lo standard. Nel New Jedi Order Sourcebook della Wizard of the Coast (febbraio 2002) venne utilizzata questa mappa per dettagliare il corridoio dell’invasione Yuuzhan Vong praticamente nello stesso modo e a parte qualche piccola differenza dovuta all’inserimento dei mondi apparsi nella pubblicazione, la mappa è rimasta sostanzialmente uguale.

Anche le aggiunte apparse nel maggio del 2002 all’interno del Revised Core Rulebook per il gioco di ruolo di Wizard of the Coast, hanno solamente messo in evidenza i pianeti visti nei film.

La terza mappatura

La prima mappa che viene mostrata a video risale proprio al maggio 2002 con il rilascio del film Attack of the Clones. Quando Obi-Wan Kenobi si reca alla biblioteca dei Jedi per cercare la posizione del pianeta Kamino. Da notare l’inserimento di due piccola galassie satelliti.

Più avanti nel film, quando Padmé Amidala convince Anakin Skywalker a correre in soccorso di Obi-Wan su Geonosis, si vede la mappa della galassia sul monitor dell’astronave in una inquadratura dall’alto. E’ interessante il fatto che fino ad allora Tatooine e Geonosis erano sempre stati mappati nella zona sud-orientale, mentre in questo caso Padmé indica la parte superiore della mappa.

Quando, nell’ottobre del 2005, viene pubblicato il New Essential Chronology, vengono combinate le rappresentazioni dei pianeti visti su Fact Files con le linee di contorno e per la prima volta vengono inclusi i pianeti di Revenge of the Sith.

Il fumetto della Dark Horse usa una mappa simile a quella vista sul Revised Core Rulebook per inserirla su internet nel 2006. E’ la prima volta che viene aggiunta una griglia che consente una più facile individuazione dei pianeti tramite un indice apposito.

Continua e finisce nel prossimo articolo…

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