L’ammiraglio Gial Ackbar è uno dei personaggi più iconici e amati della saga di Star Wars. Nato sul pianeta acquatico Dac, Ackbar apparteneva alla specie anfibia dei Mon Calamari, noti per la loro intelligenza e le loro abilità ingegneristiche. Ackbar divenne un leader della resistenza contro l’Impero Galattico, che aveva invaso e schiavizzato il suo popolo. Dopo essere stato liberato da una squadra di ribelli guidata da Bail Organa, Ackbar si unì all’Alleanza Ribelle, dove si distinse come un brillante stratega e comandante. La sua battaglia più famosa fu quella di Endor, dove guidò la flotta ribelle contro la seconda Morte Nera, pronunciando la celebre frase “È una trappola!” quando si rese conto che l’Impero li aveva attirati in un’imboscata. Grazie al suo coraggio e alla sua astuzia, Ackbar riuscì a sconfiggere le forze imperiali e a contribuire alla vittoria finale dei ribelli.
Ackbar continuò a servire la causa della libertà anche dopo la caduta dell’Impero, diventando il comandante supremo della flotta della Nuova Repubblica. Combatté in numerose battaglie contro i resti dell’Impero e altre minacce, come i guerrieri alieni degli Yuuzhan Vong. Ackbar si ritirò dal servizio attivo dopo aver subito un grave incidente, ma rimase un consigliere fidato dei leader della Repubblica, come la principessa Leia Organa e il generale Han Solo. Ackbar tornò in azione quando una nuova minaccia emerse dalla galassia: il Primo Ordine, un’organizzazione militare che voleva restaurare il dominio dell’Impero. Ackbar si unì alla Resistenza, un movimento clandestino che si opponeva al Primo Ordine, e partecipò alla battaglia di D’Qar, dove la Resistenza riuscì a distruggere la base stellare Starkiller, un’arma di distruzione di massa capace di annientare interi pianeti. Purtroppo, Ackbar trovò la morte durante la battaglia di Crait, quando il ponte di comando della nave ammiraglia della Resistenza, la Raddus, fu colpito da un attacco a sorpresa del Primo Ordine. Ackbar morì da eroe, lasciando un’eredità di speranza e di resistenza per le generazioni future,
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