Skeleton Crew è arrivata a metà strada: di seguito le impressioni della redazione sul quarto episodio della serie Disney Plus!
Skeleton Crew: qualche inciampo, ma avanti tutta! – Kiurlo Di Mare
Siamo arrivati al quarto episodio di Skeleton Crew, il giro di boa di questa nuova serie che, finora, mi sta convincendo tantissimo. Mi è piaciuto molto come si sta dipanando il mistero degli otto pianeti gemelli (forse nove), con una sceneggiatura finalmente scritta in maniera più coerente e raffinata rispetto a certe produzioni passate.
Il team dei quattro giovani attori ha un’alchimia davvero ottima, e anche Jude Law, con il suo personaggio, si conferma perfettamente in parte. In particolare, il personaggio di Neel, su cui è molto incentrata questa puntata, sta avendo un’evoluzione bellissima: con la sua sensibilità, dolcezza (e saggezza), colpisce nel segno e credo possa coinvolgere, e speriamo anche avvicinare, nuovi giovani padawan al mondo Star Wars.
Ancora una volta, quindi, pollice su per quest’episodio. Detto ciò, devo ammettere che la regia dei Daniels mi ha leggermente deluso in alcuni passaggi: c’è stata una lieve caduta di ritmo rispetto agli episodi precedenti, forse anche a causa della (breve) durata complessiva che non ha giovato al montaggio finale. In particolare, una scelta su come inquadrare e gestire il droide SM-33 quando “sgrippa male” mi ha fatto un po’ uscire dall’atmosfera Star Wars. Per il resto, però, la curiosità è a mille. Avanti tutta così!
E anche il quarto episodio di Skeleton Crew è impeccabile – Roby
E anche il quarto episodio di Skeleton Crew è per me impeccabile ma stavolta, come se ce ne fosse ancora bisogno, a spiccare sono i piccoli attori tutti magicamente in parte. Ogni loro reazione, ogni loro battuta, ogni loro sguardo è semplicemente perfetto e corrispondente a ciò che provano e a ciò che, secondo me, dovrebbero provare e dire dei bambini come loro.
Questa puntata regge su di loro e su Neel che, se continua così, potrebbe rubare la piazza ad un certo Grogu. Nessuno di loro è un eroe, nessuno di loro è l’eletto, sono semplici bambini che si trovano in una situazione molto più grande di loro. Mi sento di dire inoltre che la differenza tra l’esperienza di Jude Law e quella dei giovani protagonisti non sembra mostrarsi… BRAVI, insisto.
La storia diventa sempre più intrigante, misteriosa e pericolosa e vederla finire è stato, ancora una volta, traumatico. Come direbbe Kylo Ren: MORE!!! MORE!!! MOOORE!!! Ogni volta.
Tra l’altro, continua ad essere tutto estremamente nuovo e diverso, anche se racconta sempre la stessa galassia.
Felice, soddisfatto e curioso di vedere come andranno a chiudere. Speriamo bene perché potrebbe essere realmente un nuovo inizio.
Skeleton Crew continua ad alimentare un senso di mistero – Cristiano
Skeleton Crew è giunta a metà del suo percorso, ma sembrano essere ancora lontani da casa i suoi protagonisti. Dopo avere recuperato le coordinate dall’astronoma Kh’ymm, i giovani avventurieri pensano di avere finalmente imboccato la strada di casa, con somma delusione di Wim (“proprio ora che cominciavamo a divertirci”). La realtà, però, è diversa e il pianeta di destinazione non è At Attin, bensì un’ altra delle perdute gemme della Repubblica segnata da un destino molto diverso, diametralmente opposto al pianeta natale di capitan Fern e compagni.
Si infittisce il mistero riguardo questi pianeti perduti, progettati e organizzati secondo un modello identico! Chi gli ha creati? A cosa servono questi mondi? Terraformazione, esperimenti sociali? Sono molte le domande.
Skeleton Crew non smette quindi di costruire ed alimentare il senso di mistero efficacemente; non dimentichiamo l’altro, più concreto e incombente, dilemma legato alla memoria instabile di SM-33 e a ciò che lo lega ad At Attin, all’occultamento delle coordinate del pianeta, alla figura del suo precedente capitano (chi era costui?).
Non è solo approfondimento del mistero questo episodio, ma ci offre anche un ulteriore sviluppo dei personaggi che, anche in questa puntata, ci rivelano qualcosa in più di loro e del loro animo. Non possiamo che provare profonda empatia nei confronti del piccolo Neel che, confrontato con il dramma di un mondo brutale dove sopravvive il più forte, contrario ad ogni logica ed abitudine a cui era stato educato su At Attin, dove il massimo conflitto è una partita di palla-schiaffo.
Neel è perso e terrorizzato, non comprende perché la gente di At Achrann debba combattersi, per lui la pace e la gentilezza sono la via maestra per far vivere tutti meglio. Lo dice alla giovane Hayna con la schietta ingenuità di chi non ha mai vissuto la guerra. Neel, tuttavia, davanti alla prova del pericolo riesce a trovare nell’amicizia il coraggio di proseguire, perché “sì, insieme ad un amico è meglio”! Stupisce ancora una volta quanto il piccolo alieno si dimostri risolutivo nel proteggere i suoi compagni da SM-33, andato fuori controllo, salvo poi perdere i sensi per la troppa emozione; il coraggio a volte si nasconde anche negli esseri più piccoli (c’è del Samwise Gamgee in questo Neel).
Anche Capitan Fern ha il suo momento di approfondimento, ed è reso benissimo grazie anche alla bravura della giovane Ryan Kiera Armstrong: davanti all’apparente vicolo cieco in cui la ciurma si trova, (le coordinate di casa sono state distrutte) Fern cede, la sua fragilità emerge e la spavalderia a cui ci aveva abituati svanisce. Fern è anche capace di riprendere il controllo e la sua capacità di trovare soluzioni emerge nell’ aggirare il blocco mnemonico di SM-33.
Skeleton Crew continua insomma su binari ben definiti: ogni avvenimento, battuta, inquadratura sembra ben studiata, pertinente e utile al racconto. La caratterizzazione dei personaggi continua a non deludermi, la resa visiva è sempre di ottimo livello. Lo scenario insolito, quasi post-apocalittico, è ben contestualizzato così come lo sono le fazioni e le dinamiche sociali di At Achrann.
La maggiore critica che mi sento di fare è relativa al minutaggio poco generoso delle puntate: più ci fanno vedere e più ne vorremmo vedere, mentre alcune cose avvengono necessariamente off screen (cosa accidenti avrà veramente combinato Jod con gli Attan?). Quindi sottolineando, cara Lucasfilm, che noi si vuole puntate più lunghe, io sono ancora saldamente sul carro di Skeleton Crew! E voi… che bandiera battete?
Come seguire i canali Empira
Se amate Star Wars potete venire a parlarne insieme a noi e tanti altri appassionati sul nostro gruppo Facebook! Inoltre vi ricordiamo che potete trovare Empira su Facebook, Instagram, Twitter, Twitch e YouTube. E per non perdervi una singola news iscrivetevi al canale Telegram! Se vi va, qui invece trovate il sito dedicato al nuovo progetto di costumi originali Star Wars Nomads.