StarWars.it

Skeleton Crew: la multirecensione della redazione del terzo episodio!

Continua il nostro viaggio insieme ai piccoli eroi di Skeleton Crew, la nuova serie Star Wars esclusiva Disney Plus! Di seguito, le impressioni della redazione sul terzo episodio di questa prima stagione.


Skeleton Crew fa rimpiangere una mancata visione al cinema – Roby

Star Wars: Skeleton Crew si sta confermando un prodotto talmente uniforme che, anche nella sua 3ª puntata, fa rimpiangere la mancata visione in una sala di un cinema. A fine puntata sale sempre un improvviso e spontaneo “no” causato dalla consapevolezza di un’altra maledetta attesa in arrivo. Il ritmo, l’azione e la totale centratura di ogni personaggio continua ad accompagnarci in quella galassia che credevamo di conoscere. “Credevamo” perché riesce ancora a stupire e a mostrarci qualcosa di nuovo che funziona sempre maledettamente bene.

Con una meta-narrazione di una genialità semplice ma sopraffina, riesce a raccontare Star Wars attraverso gli occhi di un gruppo di bambini che non conoscono la galassia (come molti papabili nuovi fan non conoscono Star Wars). Gli occhi di Wim sono gli occhi di una generazione di vecchi bambini come il sottoscritto. Mi ritrovo in ogni emozione e in ogni espressione da lui mostrata senza mai darmi la sensazione di un ipotetico e nuovo eletto. Sono sempre dei semplici ragazzini e come tali vengono raccontati, sempre con un attenzione maniacale.

Jad chiede a Wim cosa diavolo sta facendo su un braccio meccanico che fuoriesce dalla Onyx Cider e Wim risponde “Sto giocando”… Non è una battuta detta per chissà quale motivo ma viene detta perché il pubblico deve capire che quei bambini sono la cosa più normale, spontanea e riuscita che Star Wars abbia tirato fuori dal 2015 ad oggi. Non sono eroi come non lo siamo noi e quindi ecco che quei bambini diventano “noi”. Wim che si siede sulla torretta, la sua espressione, quella inquadratura a campo largo in cui vedi per qualche fotogramma un bambino seduto, pronto a fare fuoco contro due Ala-X (a casaccio) con la stessa espressione che avremmo noi… Incredibile.

Non sarà Breaking Bad e nemmeno Game of Thrones dei tempi d’oro ma continuo a sostenere che Skeleton Crew sia una delle serie meglio concepite di cui abbia ricordo e porta il nome Star Wars in testa al titolo.

Che emozione, che gioia vedere così tanto rispetto, dedizione, attenzione e cura in un prodotto di cui sono così meravigliosamente innamorato.

I protagonisti di Skeleton Crew nel terzo episodio

Si avverte un ritorno alle origini – Kiurlo Di Mare

Questo terzo episodio di Skeleton Crew conferma in tutto e per tutto l’impressione che ho avuto dopo la visione dei primi due della settimana scorsa. Comprendo sempre di più il significato dell’affermazione del nostro Pres. Roby Rani, che sottolinea (cito testualmente) come questo sia “il prodotto Star Wars più riuscito, coerente e concreto visto fino ad ora.”

Il ritmo prosegue incalzante, in un’alternanza ben calibrata e riuscita tra sequenze più action e altre più narrative. Senza troppi spiegoni e grazie all’introduzione di un nuovo, simpaticissimo personaggio davvero ben caratterizzato, si comincia a dipanare il bandolo della matassa del mistero che avvolge il pianeta At Attin.

Anche questi trenta minuti (ahimè, troppo pochi per placare la nostra fame settimanale di Star Wars) scorrono via lisci e veloci. La sensazione generale è quella di un prodotto non solo assolutamente godibile, ma pensato, scritto e messo in scena con una dose di amore smisurato per la nostra galassia lontana. Si avverte inoltre una ferrea volontà di “ritorno alle origini,” percepibile già dalla scelta della collocazione temporale in cui è ambientato. E attenzione, non mi riferisco al 9 ABY, ma a quegli incredibili anni ‘80 in cui tutto è cominciato: gli anni della genesi di un certo modo di fare cinema che rimarrà nella storia. Sono gli anni in cui è nata o cresciuta gran parte della fanbase di Star Wars, sceneggiatori e realizzatori di Skeleton Crew inclusi. Una febbre anni ‘80 che non si spegne mai e che ha contagiato praticamente tutti, dagli addetti al marketing a quelli della campagna social di questa serie.

Concludo spendendo un’ultima parola per Jude Law. Quando fu annunciata la sua presenza nella serie, ammetto senza remore di aver storto un po’ il naso. Tuttavia, questo terzo episodio mi ha fatto completamente ricredere. Jude appare infatti perfettamente a suo agio e in parte, e il suo Jod Na Nawood potrebbe seriamente diventare uno dei “Force User” più interessanti tra tutte le serie Star Wars distribuite fino ad oggi.

Ma chi è davvero… Crimson Jack? – Cristiano

Molti nomi nascondono molte storie, molti passati. Così deve essere sicuramente per il personaggio di Jod che, in questi primi episodi di Skeleton Crew, ha rivelato già tre differenti nomi, iniziando a costruire la leggenda di un personaggio destinato a lasciare il segno grazie alla convincente interpretazione di Jude Law.

Jod/Silvo/Crimson Jack guadagna in questo episodio di Skeleton Crew una caratterizzazione ancora più ricca, sfaccettata, per quanto ancora sfuggente: sarà un Jedi? E’ anche lui un bambino sperduto, che si è fatto strada a suo modo nella Galassia, in cerca del sogno di un tesoro? O è solo un furbo pirata, pronto a tutto, da cui guardarsi le spalle?

Senz’altro sembra sposare quest’ultima tesi il nuovo personaggio introdotto nell’ episodio: Kh’ymm, inedita aliena dalle sembianze a metà tra un gufo e un gatto, un elemento molto fantasy perfettamente calzante con l’atmosfera della serie. Kh’ymm oltre ad essere indispensabile nell’aiutare la nostra ciurma a ritrovare la via di casa, è una custode di antiche conoscenze: scopriamo grazie a lei un nuovo tassello del mistero di At Attin, che ormai è evidente essere molto di più del noioso e ordinario pianeta su cui Wim e compagni credevano di abitare.

At Attin è addirittura una delle gemme perdute della Repubblica, (ma quale Repubblica?) nascosta allo spazio e sospesa nel tempo. Kh’ymm sa anche molto su Jod e sulla sua vita come Crimson Jack, ci dice (ai bambini e quindi a noi pubblico) di non fidarsi di lui, al punto che l’astronoma arriva a chiedere l’intervento della Nuova Repubblica, che entra in scena con una pattuglia dei suoi “sgherri”, i caccia Ala-X.

L’episodio non manca di portare avanti la narrazione dei quattro personaggi principali: Wim, Fern, KB e Neel sono raccontati in modo sempre stupendamente efficace. Attraverso l’uso sapiente di battute e scene ben congeniate, lo show non dimentica mai di presentarceli innanzitutto come dei bambini, ma piano piano ne definisce i caratteri e le individualità, nessuno di loro è mai banale. Ognuno di loro è sempre più, ne siamo convinti in redazione, la trasposizione del pubblico all’interno dello show: noi siamo la spavalderia di Fern, la logica di KB (personaggio che si dimostra di maturità notevolissima), il cuore di Neel; noi tutti siamo gli occhi sgranati di Wim nella torretta della Onyx mentre “gioca” a colpire gli “sgherri”, siamo la sua innocenza di bambino che gioca con il braccio del montacarichi.

Insomma, di nuovo, per la terza volta, Skeleton Crew centra l’obiettivo: ottimi personaggi che interagiscono in una storia avvincente, il senso del mistero e della scoperta sempre vivi, le teorie che nascono e si rincorrono. Solo per questo, per me, è già a grandi passi sulla via del successo; speriamo che show e ciurma mantengano la barra ben salda nei prossimi episodi e si lascino dietro un pubblico soddisfatto e felice, in piedi sul divano, con la benda sull’occhio e una bottiglia di spotchka in mano!

Skeleton Crew ci fa sentire pirati! – Fabio P.

Se c’è una cosa che odiamo è la noia della terraferma. Abbiamo bisogno di avventure, misteri da risolvere e tesori da scoprire. Dobbiamo sentire sotto i piedi il ponte di un’astronave beccheggiare, le stelle che ci avvolgono nell’iperspazio, la rassicurante presenza di un blaster appeso alla cintura. Siamo pirati, e questo rilascio settimanale di Skeleton Crew è ogni volta un naufragio su un meteorite deserto – e siamo solo al terzo episodio!

Terzo episodio che ci vede al seguito del misterioso Jod Silvo Crimson Jack, in una rocambolesca fuga da Port Borgo. Dopo aver recuperato SM-33 puntiamo la prua verso l’osservatorio astronomico di Kh’ymm, una vecchia conoscenza del capitano, che custodisce i pochi frammenti di conoscenza rimasti su At Attin. Se c’è qualcuno in grado di indicare alla ciurma la rotta verso At Attin è l’astronoma gufo-gatta. Che però sa anche con chi ha a che fare, e allerta gli sgherri della Nuova Repubblica dell’arrivo di Jod Silvo Crimson Jack prima ancora di accoglierci.

Scopriamo di più sul misterioso pianeta di At Attin, l’ultimo dei Gioielli della Vecchia Repubblica, e recuperiamo delle coordinate mentre Kh’ymm temporeggia aspettando l’arrivo degli X-wing. Smascherato l’inganno siamo costretti a fuggire. Jod Silvo Crimson Jack ci mette insieme a Neel al timone e KB all’iperguida, e ci spinge con Wim e Fern alle torrette dei cannoni. Siamo pirati, non chiedevamo altro!

Skeleton Crew ci presenta trenta minuti senza sosta, ma c’è tutto lo spazio – perché gestito ottimamente – per aggiungere spessore a ciascuno dei protagonisti e alle dinamiche tra loro. Jude Law è perfetto e si prende giustamente il palcoscenico: magnetico, enigmatico, beffardo. Wim vuole a tutti i costi che sia uno Jedi e Neel sta dalla sua parte perché è quello che fanno gli amici. Fern e KB sono più sgamate e non hanno davvero bisogno che qualche adulto ricordi loro che non ci si può fidare di un pirata. Menzione speciale proprio per KB. Se Neel ci ha conquistato al primo ondeggiare di proboscide lei ci sta rubando il cuore a poco a poco, ma lascerà il segno.

Ci attende una settimana interminabile e a modo suo è una sensazione meravigliosa.

Un episodio migliore dei precedenti! – Marco

Posso dire che questo terzo episodio di Skeleton Crew è anche meglio dei primi due? Si, lo faccio e non me ne vergogno!

Si tratta di una “semplice” continuazione dei fatti visti in quelli precedenti, ma la regia e la fotografia mi sono piaciute particolarmente, insieme alla storia che si sta sviluppando in modo molto intrigante, aggiungendo qualche personaggio (Kh’ymm è adorabile oltre che un importantissimo aiuto per la nostra ciurma improvvisata), aumentando lo spessore dei nostri protagonisti e introducendo tempi comici e narrativi davvero ben congegnati.

In questa terza parte il personaggio di Jude Law, che scopriamo essere conosciuto anche come Crimson Jack, prende più spazio e acquisisce quello status di guida non solo per i nostri piccoli eroi, ma anche della serie. Allo stesso tempo rimano criptico e avvolto da mille domande, sia sul suo passato che sulle sue reali intenzioni.

È molto interessante come ogni puntata di Skeleton Crew riveli nuovi dettagli su quanto visto in precedenza, senza paura di raccontare troppo e senza la necessità di tirare per le lunghe alcune informazioni e come vengano spiegati alcune situazioni senza che questo possa risultare pesante per lo spettatore. Allo stesso tempo, però, il mistero principale rimane e gli sceneggiatori sono stati molto bravi ad equilibrare questi momenti di domande e risposte.

Un plauso particolare va anche alla regia e alla fotografia che si rivelano particolarmente ispirate e che trasmettono la sensazione di assistere a un prodotto cinematografico più che a una serie tv. Vorrei poi sottolineare un altro aspetto degno di nota: i dialoghi, sia quelli più leggeri, che quelli più impegnati. Mi sono spesso immedesimato in questi ragazzini (anche io lo sono stato), perché quello che dicono e che fanno è tipico di quell’età e il merito è dovuto anche all’interpretazione di questi giovani attori, davvero bravi.

La buona impressione avuta con la premiere di Skeleton Crew si sta confermando e la fiducia nel prodotto sta crescendo. Ci sono tante linee aperte e tutte sono estremamente interessanti e con margini enormi di successo narrativo, incrocio le dita e non vedo l’ora sia la prossima settimana.

Come seguire i canali Empira

Se amate Star Wars potete venire a parlarne insieme a noi e tanti altri appassionati sul nostro gruppo Facebook! Inoltre vi ricordiamo che potete trovare Empira su FacebookInstagramTwitterTwitch e YouTube. E per non perdervi una singola news iscrivetevi al canale Telegram! Se vi va, qui invece trovate il sito dedicato al nostro nuovo progetto di costumi originali Star Wars Nomads.

Su questo sito web utilizziamo strumenti di prima o terza parte che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente utilizzati per consentire al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare rapporti sull’utilizzo della navigazione (cookie statistici) e per adeguare la pubblicità dei nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti una migliore esperienza.