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Star Wars: Knights of the Old Republic, un tuffo nel passato in attesa del remake

Ripercorriamo insieme Star Wars: Knights of the Old Republic mentre aspettiamo ulteriori dettagli sul remake annunciato al PlayStation Showcase 2021.

KOTOR sul palco virtuale di Sony

Il rumor secondo cui fosse in sviluppo presso Aspyr un remake di Knights of the Old Republic è ormai vecchio di mesi, e molti di noi cominciavano a interrogarsi circa l’arrivo di un annuncio ufficiale. Ebbene, il PlayStation Showcase 2021 si è aperto, a sorpresa di tutti, proprio con il tanto atteso annuncio in questione, una vera bomba per i fan del brand.

Non conosciamo una data di uscita per il titolo, sappiamo però che è in sviluppo presso Aspyr (il team che ha realizzato i porting su Mac dei due KOTOR originali, e che ha “restaurato” Republic Commando). Il publisher è naturalmente Lucasfilm Games, e a quanto pare il gioco sarà esclusiva temporale PS5 per quel che riguarda il lancio su console; stando al tweet proprio di Lucasfilm, inoltre, il titolo approderà anche su PC.

A legendary story remade for a new generation of players is coming to PlayStation 5 and PC. https://t.co/JdeFhyMG9W

— Lucasfilm Games (@LucasfilmGames) September 9, 2021

In attesa di ulteriori informazioni e dettagli abbiamo pensato di ripercorrere insieme l’originale KOTOR, un must per tutti i fan di Star Wars un minimo avvezzi al gaming.

A long time ago, 2003, BioWare

Correva l’anno 2003 quando BioWare e LucasArts pubblicavano Knights of the Old Republic, un gioco di ruolo in terza persona ambientato nell’ormai datato Universo Espanso di Star Wars. Fa riflettere il fatto che l’originale uscì solo su PC e Xbox, mentre il remake è stato annunciato in un contesto legato alla nuova ammiraglia di casa Sony.

La lore del gioco ruota attorno alle vicende di Revan, carismatico cavaliere Jedi e stratega militare impeccabile che ha permesso a una Repubblica ancora piegata dal conflitto contro Exar Kun di vincere le cosiddette Guerre Mandaloriane, rientrando a casa, però, come Sith. Le scoperte avvenute nelle Regioni Ignote, infatti, hanno fatto capire al Jedi che la Repubblica è diventata una zavorra, un male da combattere (vi ricorda qualcosa?) e che l’unico modo per salvare la galassia è conquistarla. Così, dalle ceneri del Jedi, nasce Darth Revan.

Inutile approfondire in questa sede la trama del gioco e i vari plot twist, dopotutto forse siete tra quelli che l’hanno già giocato, o magari no, e in quest’ultimo caso l’arrivo del remake è un’occasione decisamente imperdibile per recuperare in grande stile e senza spoiler. Ricordate inoltre che potete trovare l’originale Knights of the Old Republic anche nella nostra rubrica Arcade Cantina, ogni settimana sul canale Twitch di EmpiRa, giocato dai ragazzi della redazione!

Il mondo di gioco

KOTOR è un’esperienza immersiva, e questo riguarda sia il suo essere un gioco di ruolo (ne parliamo a breve), sia il suo appartenere all’universo di Star Wars. Il mondo di Taris, diviso tra l’opulenza della Città Alta e la miseria dei Bassifondi; Dantooine, sede dell’Enclave Jedi e di oscuri segreti del passato; Manaan e le sue riserve sottomarine di kolto (l’antenato del bacta, ancora non inventato ai tempi della Vecchia Repubblica); Korriban, pianeta dall’antica tradizione Sith, noto negli anni a venire anche come Moraband (vero, The Clone Wars?). E via dicendo.

Ogni pianeta è diviso in macroaree, di solito non liberamente esplorabili fin da subito: alcuni luoghi sono accessibili solo quando lo esige la trama. D’altra parte non manca il backtracking: ripercorrere i propri passi è imperativo se si vogliono portare a termine determinate quest secondarie, ed è utile per scoprire delle vere e proprie chicche legate agli NPC.

L’essenza del gioco di ruolo

Il combat system, strutturato in turni, prevede l’attivazione della pausa prima di un combattimento, cosicché il giocatore possa selezionare con cura le mosse (attacchi, cure, strategie) dei componenti della squadra. Se si sceglie di non selezionare alcuna mossa, questi attaccheranno in automatico gli avversari. L’eliminazione di un avversario, la risoluzione di un enigma o il compimento di una quest portano punti esperienza, necessari per salire di livello e potenziare così le caratteristiche dei personaggi, nonché acquisire talenti utili dentro e fuori al combattimento. La selezione della classe del personaggio, inoltre, porterà all’acquisizione passiva di alcune abilità (una canaglia, ad esempio, sarà più furtiva di un soldato, che però in compenso svilupperà più punti salute).

A seconda del modo in cui si porta a termine una determinata quest, e delle risposte scelte durante i dialoghi con i personaggi non giocanti, si possono guadagnare punti Lato Chiaro o Lato Oscuro: questo sistema di allineamento morale incide sia sui talenti che il giocatore può apprendere, sia sui rapporti con i membri della squadra. Combinando la possibilità di giocare da “buoni” o “cattivi” con la scelta del sesso del giocatore (la quale ha alcune influenze, seppur minime), possiamo dire con certezza che il titolo è settato su un ottimo livello di rigiocabilità.

Ci sarebbe davvero ancora molto altro da dire sull’originale Knights of the Old Republic: per il momento ci facciamo bastare questo assaggio per rivivere i sapori di un’era videoludica ormai lontana e che non vediamo l’ora di riscoprire in veste rinnovata, grazie al remake. Naturalmente non dimenticate di rimanere sintonizzati per ricevere tutte le novità e gli approfondimenti in merito. Che la Forza sia con voi!

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