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Tales Of The Empire – La recensione della nuova serie di corti Star Wars in uscita il 4 maggio

L’analisi e la descrizione dei sei episodi della nuova mini serie a cura di Roby Rani

Tales Of THe Empire

L’analisi di Tales Of The Empire

Come per Tales of the Jedi anche the Empire segue lo stesso schema narrativo.
2 archi narrativi da 3 puntate l’una per due personaggi diversi.
Nella prima serie abbiamo Ahsoka e Dooku mentre qui abbiamo Morgan Elsbet e Barris Offee.

Tutte piccoli corti da 10/12 minuti l’uno che ci raccontano questi due personaggi in modo più approfondito ed emozionale.
Questo format riesce a bilanciare azione, emozioni e storia in modo estremamente bilanciato rendendo il tutto molto affascinante ma allo stesso tempo semplice.
Non ci sono sotto trame complesse ne un progetto narrativo più ampio su cui concentrarsi. “Tales of” continua a fare il proprio lavoro in modo esemplare.
È intrattenimento puro da manuale, una sorta di concerto sinfonico in cui i nostri sensi sono comodamente seduti su poltrone avvolgenti.

L’opinione di Roby Rani su Tales Of The Empire [SPOILER ALERT]

Non è facile andare oltre senza spoilerare ma già i poster e i trailer hanno detto molto per cui mi permetto di sottolineare due ritorni molto interessanti che non possono che attirare due generazioni di pubblico ben distinte: da un lato abbiamo un cazzutissimo Generale Grievous e dall’altra un Darth Vader esteticamente meraviglioso.

Molto accurato e imponente che, nonostante gli anni passati ruba ancora la scena, anche se per poco.
Una cosa che mi ha piacevolmente stupito sono le scene di combattimento che risultano interessanti ed esaltanti, aggiungendo drammaticità a ciò che vediamo in perfetto stile Star Wars.
Mi spiego: non solo solo mazzate per il divertimento ma aggiungono tanto, sia visivamente che “moralmente”
Se nelle prime 3 parti impariamo a conoscere meglio i talenti di Morgan, il suo lato “ingegneristico” e il rapporto che nasce tra lei e lo stratega Thrawn, nelle 3 successive scopriamo cosa è successo a Barris Offee.

Intraprende il percorso per diventare inquisitore con i suoi dubbi e le difficoltà dell’essere una cacciatrice di Jedi. Ci sono momenti realmente drammatici che mi hanno ricordato la drammaticità di Revenge of The Sith.
Per finire posso dire che Tales of The Jedi è, secondo il mio parere, uno dei prodotti più equilibrati di questa gestione Disney. È un peccato che siano solo 12 episodi così corti.
Quella dovrebbe essere la via.
Questo dovrebbe essere l’impegno messo in campo costantemente per raccontare storie ambientate nella nostra Galassia lontana lontana.

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