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The Bad Batch 1×02 ‘Tagliare la corda’ – recensione e analisi dell’episodio

Dopo il primo episodio della serie The Bad Batch rilasciato il 4 maggio in occasione dello Star Wars Day, venerdì 7 maggio è arrivata la seconda puntata intitolata ‘Tagliare la corda‘. Ecco la nostra analisi e recensione.

The Bad Batch – la recensione e l’analisi del secondo episodio

L’episodio, della durata di 30 minuti (probabilmente la durata standard di tutte le puntate future), ricomincia esattamente da dove ci eravamo lasciati alla fine del primo (trovate la nostra recensione qui). Molti potrebbero considerare questo episodio un filler: sicuramente nell’economia della serie questo episodio finirà per essere un tassello non rilevante ai fini della trama generale, ma sicuramente è un capitolo che ci permette di cominciare ad esplorare il rapporto padre-figlia tra Hunter ed Omega che, come anticipato dai produttori, è simile al rapporto tra Din Djarin e Grogu in The Mandalorian, due individui solitari in una galassia enorme che nello stare insieme e nel cooperare l’un l’altro trovano un qualcosa a cui aggrapparsi.

Inoltre, in questo episodio, cominciamo a vedere come la Bad Batch reagisce ad una galassia in pieno cambiamento socio-politico, in cui dovranno trovare il loro posto e cavarsela da soli, una cosa a cui non hanno mai dovuto pensare. Ci viene data anche la possibilità di vedere come l’Impero imponga fin da subito la sua mano e il suo ordine in tutti i pianeti della galassia, cercando di tenere sotto controllo ogni individuo ed ogni evento. Questo è il processo di totalitarismo e di controllo assoluto che vediamo poi in tutte le opere ambientate successivamente in pieno periodo imperiale. Questi sono tuti elementi che espandono la mitologia di Star Wars e ampliano la nostra conoscenza della galassia.

A livello di trama, alla fine di questo episodio ritroviamo i nostri protagonisti nello stesso punto in cui li avevamo lasciati alla fine della prima puntata, senza grossi risvolti narrativi a scompigliare le carte in tavola, ma d’altra parte comincia ad esplorare le dinamiche interne tra i vari membri del gruppo, tutti elementi che sicuramente troveranno altro spazio nei futuri capitoli di questa serie. Dopotutto, The Bad Batch è composta da 16 episodi, e dopo un lungo e pieno di eventi primo episodio, gli autori hanno voluto sicuramente far rifiatare la narrazione e anche il pubblico, regalandoci una puntata molto introspettiva.

L’episodio è diretto da Steward Lee, come il precedente, ed è scritto da Gursimran Sandhu. Di seguito trovate il recap e l’analisi della puntata.

Siamo tutti disertori

L’episodio si apre con la Havoc Marauder che si avvicina a Saleucami (pianeta comparso per la prima volta in Episodio III – La Vendetta dei Sith quando la Jedi Stass Allie perisce sotto i colpi dei Cloni a seguito dell’Ordine 66), e al suo interno vediamo Hunter ed Echo che si domandano come gestiranno Omega, visto che è ancora una ragazza molto giovane.

L’astronave della Bad Batch atterra sul pianeta. Omega rimane estasiata, è la prima volta che mette piede su un corpo celeste che non sia Kamino. Infatti la bambina raccoglie della sabbia per terra e chiede agli altri cosa sia: una scena che fa capire quanto Omega sia cresciuta in un ambiente chiuso e limitato per tutta la sua infanzia, senza vedere nè conoscere il mondo esterno.

Il gruppo si incammina fino ad arrivare a quello che sembra un terreno coltivato. Hunter fa segno di fermarsi per evitare di cadere in una trappola installata proprio a due passi da loro. Wrecker non si fa intimidire ed aziona la trappola, che consiste nell’attivare alcuni vecchi droidi da battaglia B1 che fungono da protezione contro attacchi esterni.

Il trambusto desta l’attenzioene dei proprietari della dimora, ovvero Cut Lawquane, un clone disertore, e Suu Lawquane, appartenente alla specie dei Twi’lek, comparsi entrambi per la prima volta nell’episodio 2×06 di The Clone Wars ‘Il Disertore’, e citati anche nel romanzo Aftermath. Cut Lawquane è proprio il contatto a cui faceva riferimento Hunter alla fine della puntata precedente, e a suo dire potrebbe aiutarli poiché in questo momento sono tutti disertori. La Bad Batch viene accolta in casa dei Lawquane.

Hunter presenta Echo ed Omega ai coniugi Lawquane e racconta di come Crosshair abbia tradito la Bad Batch. Cut comunica al gruppo che proprio il giorno prima ha ricevuto una visita del Capitano Rex il quale lo ha avvisato che i Jedi sono stati eliminati e che ora l’Impero regna nella galassia. Il clone disertore è anche a conoscenza del chip inibitore installato in tutti i cloni.

Vediamo il primo incontro tra Omega e i figli dei Lawquane, ovvero Shaeeah e Jek, con i quali instaura subito un rapporto di amicizia. Questa è un’altra occasione per gli autori di farci vedere il rapporto tra Hunter ed Omega, con quest’ultima che chiede al leader della Bad Batch il permesso di andare a giocare con i due Twi’lek.

Assistiamo anche ad un dialogo tra Hunter e Cut in cui quest’ultimo dà voce a una delle più grosse domande che i fan si fanno da quando il personaggio è comparso nel trailer e che è ancora rimasta senza risposta: quale potere si nasconde in Omega? Questa scene serve ad instillare il dubbio ancora di più nella mente dello spettatore, ed è un elemento che verrà sicuramente sviluppato nelle puntate successive. Un’altra domanda che sorge spontanea è: Cut possiede il chip inibitore e, in caso affermativo, è funzionante? Probabilmente Cut possiede il chip come tutti i cloni ma non ha eseguito l’Ordine 66 perché è difettoso oppure perché non ha ricevuto una comunicazione diretta da Palpatine per l’attivazione del chip.

Scappare non sarà così semplice

Hunter e Cut si recano in città per procurare un posto alla sua famiglia su una nave e fuggire dal pianeta. Purtroppo però, con l’Impero in piena transizione ed occupazione, i due devono cambiare i propri piani. Cut spiega che l’Impero ha cominciato a confiscare le astronavi non registrate, e inoltre parlando con Fauja, una mercante della specie Aleena, i due cloni scoprono che per poter “prenotare” un posto sulla nave bisogna procurarsi dei codici a catena.

Che cosa è questo codice a catena? Sostanzialmente si tratta di una sorta di codice identificativo associato ad ogni cittadino dell’Impero, una classica mossa da regime totalitario che utilizza questa tecnica per tracciare e controllare tutti gli abitanti all’interno dei suoi confini. Questo sistema di identificazione viene utilizzato anche in The Mandalorian, ambientato subito dopo la fine dell’Impero, con il protagonista Din Djarin che riceve questi codici per rintracciare le taglie.

Infatti subito dopo, il leader della Bad Batch e Cut Lawquane assistono alla registrazione tramite ologramma trasmessa da un ufficiale imperiale che spiega proprio che i cittadini possono scambiare crediti imperiali (la moneta corrente nella galassia in questo momento) per questi fantomatici codici a catena. La situazione si fa più complicata, non solo per Cut e la sua famiglia ma anche per la Bad Batch che vede ridursi le possibilità di fuggire senza essere visti. Subito dopo vediamo uno Snivvian che tenta di salire su una di queste navi ma viene blocato e respinto da alcuni Clonetrooper.

L’incontro con il Nexu

La scena torna a casa Lawquane, con Omega e i due Twi’lek che giocano assieme. La disattenzione della ragazzina clone la porta a ritrovarsi fuori dal recinto e a trovarsi faccia a faccia con un Nexu, la stessa creatura che abbiamo già visto in Episodio II- L’Attacco dei Cloni nell’arena di Geonosis. Per fortuna ci pensa Suu a risolvere la situazione e ad allontanare il Nexu salvando Omega. Hunter è visibilmente preoccupato per l’incolumità della bambina, e successivamente rivela agli altri membri della Bad Batch che è sua intenzione fare in modo che Omega parta con la famiglia Lawquane. Secondo lui è la strategia migliore per proteggere la ragazzina e non metterla in pericolo.

In seguito la Bad Batch e i Lawquane elaborano un nuovo piano per fuggire da Saleucami: Tech dovrà creare dei codici a catena falsi e consegnarli a Cut e alla sua famiglia. Intanto vediamo una sconsolata Omega nella cabina di pilotaggio della Havoc Marauder che riflette su quanto appena accaduto e si strappa dalla fronte l’amuleto kaminoano, segno che la ragazza ha tagliato completamente i ponti con la sua vecchia vita ed è pronta ad aprire le ali e a lanciarsi in nuove avventure.

Sempre all’interno della nave della Bad Batch troviamo Tech ed Echo che cambiano leggermente il piano: per potersi intrufolare negli archivi dell’Impero e crackare i codici a catena, i due cloni segnalano la loro posizione all’Impero e facendosi sequestrare la nave. Non si accorgono però della presenza di Omega nell’astronave, facendo infuriare Hunter.

Una missione rischiosa

La nave della bad Batch viene quindi sequestrata dall’Impero, ma Tech, Echo e Omega si nascondono facendo credere ai Clonetrooper che la Havoc Marauder sia abbandonata. A quel punto Echo si introfula nella cabina di controllo imperiale per rubare gli strumenti necessari a replicare i codici a catena, mentre Tech cerca di disattivare il meccanismo che tiene bloccata la loro astronave. Echo riesce a recuperare i dischi ed i codici a catena che Tech replica prontamente grazie alla sua tecnologia. Mentre i due discutono sul come evadere i gruppi di cloni appostati di guardia, Omega ne approfitta per prenderli e portarli lei di persona a Cut e gli altri.

Intanto, la famiglia Lawquane viene accompagna da Hunter e Wrecker in città e attendono in fila il loro turno per salire sulla nave. La tensione è altissima e Cut rischia di perdere le staffe e la speranza di salvare la sua famiglia. Piccola curiosità: al checkpoint imperiale è possibile notare un droide di serie 8D, che compariva anche in Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi (in cui “torturava” un altro droide), tra le strade di Calodan nel Capitolo 13 (‘La Jedi‘) di The Mandalorian, e che è possibile ammirare nel ristorante Ronto Roaster all’interno di Galaxy’s Edge.

Per fortuna arriva Omega con i codici a catena dicendo che per sbaglio Tech ne ha prodotti 5. A quel punto il leader della Bad Batch è costretto a rivelare ad Omega che la sua intenzione di farla partire con la famiglia di Cut in modo che possa avere una vita tranquilla, mentre con la Bad Batch sarebbe costantemente in pericolo.

Siete la mia famiglia

Omega, con il cuore a pezzi, prova a ripetere ad Hunter che il suo desiderio è di rimanere con lui e con tutta la Bad Batch, e che è consapevole dei rischi che corre rimanendo con loro. Per Hunter non c’è verso, e come un vero padre che mette al primo posto la sicurezza di una figlia a discapito della possibilità di rimanere con lei è costretto a farla partire con i Lawquane. I due si separano, con Hunter e Wrecker che si dirigono verso lo spazioporto imperiale per aiutare i loro amici.

Al checkpoint imperiale si può notare una scritta in Aurebesh che tradotta recita “Imperial Informational Station”. Poco prima di entrare nella nave che permetterà loro di fuggire, Cut viene momentaneamente fermato da uno dei cloni che si accorge della suo aspetto e della somiglianza con i suoi “colleghi”. Per fortuna, prima che il suddetto clone possa realizzare completamente chi ha davanti viene convocato allo spazioporto per aiutare gli altri a fermare e catturare la Bad Batch. In questo modo la famiglia Lawquane riesce ad andarsene dal pianeta Saleucami senza farsi scoprire.

Nello spazioporto imperversa la battaglia con Echo che cerca di bypassare, tramite il suo braccio robotico, il sistema che tiene bloccata la Havoc Marauder. Intanto, i restanti membri della Bad Batch tengono occupati i cloni che vogliono catturarli. I tentativi di Echo sono vani, ci pensa quindi Wrecker grazie alla sua forza bruta e rompere il meccanismo bloccante. Hunter e compagni stanno per salire sulla nave quando improvvisamente arriva Omega, la quale di nascosto è sfuggita dai Lawquane e ha raggiunto i suoi amici. A quel punto Hunter è costretto a proteggerla e a riportarla sulla Havoc Marauder.

Il gruppo riesce a dileguarsi e a fuggire da Saleucami, e infine assistiamo ad un momento di riconciliazione tra Hunter ed Omega, con il primo che ammette il suo errore e la seconda che assume la piena consapevolezza di cosa vuol dire fare parte della Bad Batch.

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