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Visions – I produttori raccontano il processo che ha portato alla realizzazione della serie

Variety ha pubblicato uno speciale, che contiene una lunga intervista ai produtorri e ad un doppiatore, approfondendo alcuni aspetti della realizzazione di Visions, la serie di corti anime approdata su Disney+ lo scorso 22 settembre.

Star Wars Visions – L’intervista ai produttori

Variety ha avuto l’occasione di intervistare i produttori della serie Visions, la raccolta di corti anime ispirati al mondo di Star Wars e disponibile su Disney+ dal 22 settembre, raccontando il processo creativo della serie e raccogliendo varie curiosità. L’idea di realizzare una serie di anime ambientati nella galassia lontana lontana affonda le sue radici fin dai tempi di Episodio VII – Il Risveglio della Forza, quando la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy stava cercando di ampliare ed espandere il franchise in tanti modi diversi oltre alla saga principale. E l’idea di un progetto anime sembrava perfetta per Star Wars per via delle influenze che lo stesso Lucas aveva avuto dal cinema giapponese.

Il produttore James Waugh ha raccontato a Varety:

Questo [Visions] è un progeto che volevamo realizzare da sempre. Tutti abbiamo quella voglia di citare i nostri film preferiti o le scene più iconiche dagli anime. Ma la vera domanda per noi era come avremmo potuto adattare questo processo per Star Wars nel modo corretto.

James Waugh è anche una delle alte sfere in casa Lucasfilm, e come rivelato dal New York Times è stato proprio lui a presentare il pitch (una sceneggiatura di poche pagine e molto preliminare) della serie alla Kennedy. Pare che inizialmente si fosse pensato ad un film, ma ciò avrebbe minato le fondamenta stessa degli anime, caratterizzati da una vasta gamma di stili ed approcci allo stesso tema o alla stessa storia. Un altro grande dilemma della produzione era se inserire il progetto nel canone o meno, ma renderlo canonico avrebbe voluto dire mettere il progetto interamente in mano alla Lucasfilm e limitando la libertà creativa degli autori. Ma come detto da Waugh, la soluzione è stata Disney+:

Disney+ è servito molto a cambiare la nostra idea di come raccontare il mondo di Star Wars. A quel punto divenne una questione di capire come realizzare questa serie nel modo più autentico possibile e come dare la massima libertà creativa agli studi coinvolti. Volevamo realizzare qualcosa che ci permettesse di celebrare ciò che Star Wars rappresenta.

Anche la Kennedy stessa si è espressa in merito al progetto di Visions:

I prodotti di animazione che arrivano dal Giappone sono eccezionali ed ero entusiasta all’idea di come questi artisti e sceneggiatori avrebbero raccontato cosa Star Wars significa per loro. Ho capito subito che Visions avrebbe portato Star Wars verso nuovi orizzonti.

Secondo il report, la Disney ha lasciato fin da subito piena libertà alla Lucasfilm di gestire i rapporti con gli studios giapponesi che erano interessati al progetto. All’inizio del 2020 la Lucasfilm cominciò una collaborazione con la Qubic Pictures, un’azienda specializzata nella produzione di anime per piattaforme streaming, con l’obiettivo di colmare il gap tra una compagnia americana come la Lucasfilm e gli studi giapponesi che si sarebbero occupati dei vari episodi di Visions. inoltre, la Lucasfilm decise di non inserire uesto progetto nella timeline canonica, in modo da permettere ai creativi di esprimersi al massimo ed inserire tutte le idee che volevano all’interno dei corti. Ecco le parole di Waugh a riguardo:

Volevamo essere sicuri che gli studi avessero l’occasione di raccontare la loro storia. Non abbiamo mai preteso che questi episodi fossero collocati in un punto preciso della timeline. Volevamo che questi prodotti fossero una celebrazione di Star Wars.

Anche Justin Leach, CEO e fondatore di Qubic Pictures, che ha anche co-prodotto Visions si è espresso in merito alla questione canonicità della serie:

Andare fuori dal canone è stata l’occasione per i creativi di esplorare nuovi mondi e nuove tematiche in modalità completamente inaspettate ed originali.

Ho sempre pensato che Star Wars e gli anime siano strettamente collegati, ma non ne ho avuto la certezza finché non ho visto gli episodi completi. Fu stupendo vedere come questi due mondi combaciassero perfettamente.

Un altro produttore di Visions e responsabile della produzione di Qubic, Kanako Shirakasi, ha aggiunto:

Penso che Star Wars abbia un posto speciale nel cuore del popolo giapponese. Tramite questi episodi si può notare tutto il loro amore e tutta la loro ammirazione per George Lucas e Star Wars in ogni frame.

La Lucasfilm e la Qubic Picutres ricevettero molti soggetti e a quel punto arivava il difficile compito di selezionare quelli che sarebbero finiti nel lotto finale. Jacqui Lopez, vice-presidente della Lucasfilm Animation, ha detto:

Abbiamo provato a proporre diversi stili. Andavamo da ogni studio pensando ‘Ok abbiamo quello che si occupa d’azione. Poi cerchiamo lo studio che fa prodotti romantici. Poi cerchiamo anche qualcosa di stravagante’.

Alcuni studi presentarono un solo soggetto mentre altri proposero diverse idee. Ad esempio, l’episodio ‘Il Nono Jedi‘ inizialmente consisteva in due storie separate, una concentrata su un padre ed una figlia che cercano di realizzare una spada laser in un’epoca dove ormai queste armi sono un lontano ricordo, e un’altra focalizzata su un gruppo di individui sensitivi alla Forza che cercano di ricostruire l’Ordine Jedi. La Lucasfilm vide la possibilità di combinare queste due storie e propose l’idea agli studios.

Variety ha anche intervistato uno dei doppiatori inglesi, Masi Oka, un VFX artist alla ILM. Oka ha rivelato che Star Wars ha influenzato la sua intera vita, quindi non ci ha pensato due volte prima di salire a bordo del progetto Visions quando gli fu chiesto di doppiare. Le voci inglesi sono state registrate dopo che le animazioni erano state completate, e modellate per combaciare con quelle dei doppiatori giapponesi. Pe Masi Oka, che è americano ma nato in giappone e conosce bene la lingua, è stato più facile fare questo lavoro di adattamento:

Visto che parlo il giapponese fluentemente, capivo bene cosa dicevano [i doppiatori giapponesi] e le varie inflessioni, dove mettere enfasi e quale tono usare.

Vedere gli anime e Star Wars, che hanno avuto una grande influenza nella mia vita, venir combinati in questo modo è stato incredibile per me. Non ci potevo credere. La saga di Star Wars ha potenzialità e creatività illimitate. Può andare in tantissime direzioni diverse. Puoi sempre rimanere sorpreso dalle sue storie.

Infine, a James Waugh è stato nuovamente chiesto se hanno intenzione di realizzare una seconda stagione di Visions, e proprio come dichiarato qualche giorno fa, il produttore si è reso disponibile a continuare il progetto dal momento che ci sono tante storie in cantiere e che non sono arrivate su Disney+.

E voi avete visto Visions? Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti

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